Resente Novella 2000 n. 20 2023

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Studio Resente: ripartiamo dal merito

Redazione | 3 Maggio 2023

Alessandro Resente su Fiorello come esempio di un’Italia che funziona: con professionalità si può fare tutto, anche una trasmissione all’alba

Tributo a Fiorello

Questo è un tributo, un elogio e un riconoscimento alla grande professionalità, non solo artistica, di Fiorello.

Dalla fine del 2022 Fiorello ha iniziato su Rai 2 la sua trasmissione mattutina – in replica alla sera – Viva RAI 2!, in diretta alle 7.15 (orario difficile sia per l’eventuale pubblico sia per i contenuti da affrontare). Ma lui ha saputo costruirla, caratterizzarla, strutturarla, tanto da farne un fenomeno, un cult, con un successo incredibile.

Fiorello ha ripreso anche i concetti classici dello show con l’ospite che canta, il balletto, e altri elementi. E tutto questo alle 7 di mattina. Solo un grande poteva fare questo, contrapponendosi alle noiose trasmissioni che già alla mattina presto iniziano a parlare di problemi, ingigantendo delle stupidaggini. Sì, veramente delle ridicolaggini, mentre la gente comune deve affrontare la realtà.

Non solo, ma la cosa strabiliante è che alle 5 di mattina inizia la sua diretta su Instagram mentre fa colazione al bar, cosa che è diventata un’anteprima della trasmissione stessa coinvolgendo le persone che a quell’ora l’aspettano già.

Fiorello è un grande professionista, è un artista, sa cantare, non dico ballare ma muoversi, presentare, essere ironico, e sa comprendere e analizzare la realtà.

Purtroppo, la maggior parte delle volte non riesco a seguirlo in diretta, esco prima di casa, ma poi cerco alla sera di vederlo e mi rilasso.

Fiorello è vero artista, dotato di una grande professionalità. Non dimentichiamoci mai cos’è riuscito a fare con il Karaoke: l’Italia si bloccava per guardarlo, e quando ha deciso di fermarsi, pur subentrandogli il fratello, non è stata più la stessa cosa!

Fiorello come la Carrà

Questo è il concetto di professionalità che continuo a sottolineare e a chiedere: gente che sappia fare e creare, che non sia stata messa al proprio posto solo perché raccomandata – e purtroppo, di questa, la nostra TV ne è strapiena.

Tutti continuano a rimpiangere Raffaella Carrà, dotata non solo di una grande professionalità artistica ma anche di una capacità indubbia di capire il pubblico.

Con i suoi fagioli è riuscita a creare un fenomeno, ma poi con le sue carrambate ha creato un qualcosa ancora copiato da molti. E anche lei come Fiorello, pur con molti successi alle spalle, si era messa in discussione occupando uno spazio vuoto della nostra TV, che era quello a mezzogiorno, dandogli un senso e rendendolo piacevole, rispettando le regole dello show.

Ritengo giusto equiparare Fiorello a Raffaella Carrà, due persone che nella loro carriera hanno dimostrato di conoscere il mestiere, che si sanno impegnare, che hanno creato trasmissioni ma sempre con un qualcosa in più: il rispetto del pubblico.

Mancanza di idee

Molto spesso questo viene dimenticato, e ci vengono proposte trasmissioni che dimostrano nessuna attenzione verso il pubblico, considerando forse i telespettatori dotati di livelli di intelligenza sotto la media – e su questo potrei dilungarmi citando molte trasmissioni, ma mi limito a nominare solo Il cantante mascherato, un format straniero pagato dalla Rai che continua a propinarcelo, con un livello che non trovo aggettivi giusti per definirlo! Ma come si fa?

E poi si continuano a riproporre le stesse trasmissioni da vent’anni, sempre tutte costruite, tutto programmato in anticipo con sketch provati e riprovati, che però dovrebbero sembrare improvvisati. Ma va’…!

Riportiamo – come già detto altre volte – la nostra TV alla qualità. Finiamola di fare casi sulle stupidaggini, eliminiamo le noiose e inutili trasmissioni post Tg della sera, facciamo partire – come una volta – subito la programmazione serale, con bei film e spettacoli o talk show.

Abbiamo avuto trasmissioni che hanno segnato epoche. Pensate a Studio Uno con Mina, o le prime Canzonissima, così come le prime edizioni del Costanzo Show. Trasmissioni di gran qualità, fatte con professionisti che arricchivano.

Grande Fratello e Verissimo

Basta con queste stupidaggini… Pensate solo al Grande Fratello VIP. Ma chi era la maggioranza dei partecipanti dell’ultima edizione? Forse si doveva specificare “GF per chi spera di diventare VIP”. E ho apprezzato e ringrazio Piersilvio Berlusconi, che in più occasioni, dimostrando senso di responsabilità e ricerca di una TV di valori, è intervenuto per bloccare certi comportamenti all’interno del GFVip, purtroppo costruiti a tavolino da autori poco preparati e distanti dalla gente comune, e i risultati mettono ben in evidenza questo.

Una trasmissione in crescita è sicuramente Verissimo, semplici interviste che molto spesso danno la visione umana degli ospiti, con una Silvia Toffanin sempre misurata, precisa nelle domande, attenta a carpire le emozioni. Cresciuta negli anni, brava e anche lei esempio di professionalità.

Liberiamoci da certi programmi, torniamo a una TV di qualità basata sul professionismo. Finiamola con il cercare di voler costruire personaggi o divi del nulla… La gente non ne può più, perché molto spesso la stragrande maggioranza non sa neppure chi siano, e aggiungiamo proprio che non gliene frega nulla di tutto un mondo basato sulla falsità e alimentato unicamente da chi continua ancora a dargli spazio!

Vogliamo un’Italia migliore, in tantissimi ne siamo convinti. Noi siamo un popolo dignitoso, con un grande senso del dovere!

Italiani e Francesi: due popoli a confronto

La grande differenza tra noi e i Francesi? Loro sono scesi in strada per opporsi all’aumento dell’età pensionabile a 64, noi invece andiamo “tranquillamente” a 67, ma non dimentichiamo i tradimenti e la Fornero, che per quanto possa continuare a sostenere le sue ragioni deve ricordarselo ogni mattina il male che ha fatto a molti. Non dovrebbe più essere invitata in determinate trasmissioni, non ha fatto il bene degli Italiani. Così la pensa la gente, capito cari Floris o Formigli? Rispettate i vostri concittadini. Questo è il primo requisito per una corretta informazione.

Liberiamoci dei servilismi e di questi poteri che continuano a influenzare la povera Italia.

Abbiamo assistito alle nomine dei presidenti e degli amministratori delle società pubbliche. Spesso, gli stessi nomi non si sono mai distinti per aver fatto gli interessi dei cittadini e dello Stato, talvolta per le incredibili buonuscite ricevute. Perché nel momento della nomina non viene spiegato in maniera precisa quali sono i risultati raggiunti nelle precedenti esperienze? Se le hanno, perché qualcuno è fre- sco di laurea…

Come richiesto più volte, i cittadini hanno bisogno di sapere, di capire. Siamo nel 2023: se vogliamo un’Italia migliore, dobbiamo spiegare! Basta con queste decisioni senza trasparenza…

a cura di Alessandro Resente