L’opinione di Alessandro Resente sulla ripresa del Paese a seguito della traumatica esperienza con il Coronavirus: “Abbiate buon senso”.

E che ripresa sia! Ma all’insegna del buon senso. Sono rimasto sconvolto nel vedere quanti cartelli e informative deve appendere un mio cliente per riprendere l’attività. Ma questo non è indice di un paese moderno e soprattutto avanzato com’è l’Italia.

Mi sembra di vedere i tecnici e i 450 consulenti quando si riuniscono in video conferenza, e fare la gara a chi la spara più grossa: chiudiamo tutto per un anno, per permettere a una persona di entrare in un bar ci vogliono 45 mq (un appartamento mini di due stanze più bagno, ma non deve viverci, deve solo prendere un semplice e banale caffè), saltiamo la prossima stagione balneare.

Tutti a far le proposte più disparate, dimenticando che alla base c’è la vita delle persone e la realtà economica.

Poi aggiungiamo che se uno non applica correttamente quanto previsto dalle varie normative (tanto confuse che lo stesso Presidente Mattarella ha richiesto maggiore chiarezza), subito scattano pesanti sanzioni! Ma perché? Il momento è molto difficile per tutti. Vogliamo ripartire e costruire un’Italia migliore.

Pensavo in questi giorni che i miei genitori, che non finirò mai di ringraziare, mi hanno insegnato il saper vivere senza tutti i cartelli e le informazioni che vengono richieste adesso. Lo Stato dovrebbe essere al tuo fianco come un gran padre che ti prende per mano e ti consiglia. E, se proprio non lo ascolti, allora diventa severo.

Un ammonimento al Presidente Conte

In questo momento lo Stato deve farci capire prima di tutto come dobbiamo comportarci noi singoli, e poi dare delle linee guida che le imprese, i commercianti e i professionisti devono rispettare ed eventualmente dar luogo a dei controlli. Non a scopo sanzionatorio ma educativo, consigliando e correggendo se tutto non è in regola!

Questo deve essere lo Stato, regole semplici e comprensibili. Non si deve speculare o incrementare i costi per le imprese già in difficoltà! Evitiamo poi i proclami e le minacce. Nessuno deve ritenersi il più bravo. Pensiamo invece che le persone hanno bisogno di ricevere il loro stipendio per poter vivere con dignità. Sì, con dignità, perché è questo che molto spesso chi vorrebbe decidere si dimentica.

Ma avete mai pensato com’è umiliante per un padre chiedere da mangiare per i propri figli? Usiamo il buon senso e gradatamente permettiamo alle persone di riprendere a vivere nel rispetto delle regole della giusta sicurezza.

Due fidanzati che vanno a cena al ristorante perché devono avere il divisorio in plexiglas? E poi mi rivolgo direttamente al Presidente Conte. Il vero politico è quello che sentiti pareri e relazioni è in grado di decidere con tempestività e per il bene del popolo! E la sua fortuna, caro Presidente, è che ha un grande popolo: gli Italiani.

a cura di Alessandro Resente