Taylor Swift, i fan avrebbero provocato terremoto durante i concerti

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I fan di Taylor Swift avrebbero provocato un terremoto durante i suoi concerti

Debora Parigi | 28 Luglio 2023

Secondo le indagini di una sismologa, i fan presenti a due concerti di Taylor Swift avrebbero provocato un terremoto a Seattle

La segnalazione di una sismologa sui concerti di Taylor Swift

È vero, può sembrare assurdo, che un concerto possa provocare un terremoto, ma forse non lo è visto che ci sono delle prove che arrivano da una sismologa, la dottoressa Jackie Caplan-Auerbach. La professoressa di geologia alla Western Washington University ha infatti parlato con la CNN raccontando che i fan di Taylor Swift avrebbero provato un terremoto durante i concerti che si sono tenuti a Seattle.

Qualche giorno fa la Caplan-Auerbach ha notato un’attività sismica sospetta e così si è messa a lavoro. I giorni in questione sono il 22 e il 23 luglio e la dottoressa aveva notato delle scosse di magnitudo 2,3. A quel punto si è accorta che le date coincidevano con i concerti che Taylor Swift aveva tenuto a Seattle al Lumen Field per il suo Eras Tour. Così ha voluto indagare più a fondo.

La sismologa ha affermato: “Ho raccolto i dati di entrambe le serate del concerto e ho subito notato che erano chiaramente lo stesso modello di segnali. Se li sovrappongo uno sopra l’altro, sono quasi identici”. A questo punto ha voluto vederci ancora più chiaro: “Ho chiesto in giro e ho scoperto che lo spettacolo della domenica è stato ritardato di circa mezz’ora, quindi i conti tornano”.

Ebbene, secondo queste le affermazioni di Jackie Caplan-Auerbach i fan della Swift avrebbero saltato e e urlato così forte da provocare un terremoto di magnitudo 2,3. Tra l’altro a confermare questa teoria ci ha pensato anche la reporter della CNN Chloe Melas. La giornalista ha preso parte a un concerto dell’artista pop e ha raccontato: “Andare al concerto di Taylor a Seattle è stato diverso da qualsiasi cosa io abbia mai visto. Potevi letteralmente sentire il terreno tremare sotto i tuoi piedi. Le mie orecchie fischiano ancora”.