Le parole di Francesco

Poche settimane fa Totti ha rilasciato un’intervista bomba a Il Corriere della Sera, durante la quale ha svelato i retroscena della sua crisi con Ilary Blasi, per poi farle anche un’accusa:

“Le fiabe non esistono. Abbiamo avuto alti e bassi, come ogni coppia. Poi qualcosa si è rotto. La crisi vera è esplosa tra marzo e aprile dell’anno scorso. Ma io soffrivo da tempo. Tutto è iniziato nel 2016. Il mio penultimo anno da calciatore. Smettere non è facile. È un po’ come morire. Giocavo in serie A da quando ne avevo sedici. E certe cose ti mancano. L’adrenalina, la fatica. L’ho anche detto, nel discorso di addio allo stadio: “ho paura, statemi vicino”. E i romanisti non mi hanno mai lasciato solo. […] Poi è arrivato il 12 ottobre 2021”.

E ancora Totti ha aggiunto:

“È morto papà mio. Di Covid. […] Per me è stato un periodo tremendo. Per fortuna c’erano i figli. Finalmente ho potuto stare più tempo con Cristian, Chanel e Isabel. Mia moglie invece, quando avevo più bisogno di lei, non c’è stata. Nella primavera del 2021 siamo andati in crisi definitivamente. L’ultimo anno è stato duro. Non c’era più dialogo, non c’era più niente. Quando si rompe, si rompe in due: 50 e 50. Avrei dovuto stare di più con lei, da solo. Invece nel week end organizzavo con gli amici. C’era anche Ilary; ma avrei dovuto portarla a cena, dedicarle più attenzioni”.

Infine Totti, parlando del momento in cui ha scoperto i presunti tradimenti di Ilary, ha affermato:

“Non mi faccia dire il nome. È una persona totalmente diversa da me, che appartiene a un mondo lontanissimo dal mio, e per fortuna. È stato uno choc. Non solo che Ilary avesse un altro; ma che potesse avere interesse per un uomo del genere. Eppure l’ha avuto. Cosa ho letto? Qualcosa tipo: vediamoci in hotel; no, è più prudente da me. Mi sono tenuto tutto dentro. Non l’ho detto a nessuno, neppure a Vito Scala, l’amico che è al mio fianco da quando avevo undici anni. Io non sono uno che chiude un occhio, ma ho preferito far finta di niente. Ho mandato giù, per non sfasciare la famiglia, per proteggere i ragazzi. Soffrivo come un cane”.

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