Uccise due rapinatori: pena ridotta in appello al gioielliere Mario Roggero
La Corte d’Appello riforma parzialmente la sentenza di primo grado e riaccende il dibattito sulla legittima difesa La giornata in…
La Corte d’Appello riforma parzialmente la sentenza di primo grado e riaccende il dibattito sulla legittima difesa
La giornata in tribunale era carica di tensione fin dall’ingresso di Mario Roggero, che ha ascoltato con il volto teso la lettura del dispositivo, mentre l’aula seguiva con attenzione una vicenda che dal 2021 continua a dividere l’opinione pubblica.
Confermata la responsabilità di Roggero
La Corte d’Appello ha confermato la responsabilità del gioielliere per l’uccisione di due rapinatori e il ferimento del terzo. Ha ridotto però la pena a 14 anni e 10 mesi, dopo i 17 inflitti in primo grado. Una diversa valutazione delle circostanze che avrebbero inciso sulla proporzionalità della reazione e sui margini di scelta disponibili durante l’assalto notturno avvenuto nella gioielleria di Grinzane Cavour.
L’episodio risalente al 28 aprile 2021 venne ricostruito dagli inquirenti attraverso le immagini di videosorveglianza. Mostrarono i rapinatori entrare armati e minacciare Roggero, il quale affermò subito di aver sparato per proteggere la propria vita e quella dei familiari, difendendo una posizione ribadita anche dopo la nuova sentenza pronunciata oggi a Torino.
“I giudici non hanno avuto coraggio”, ha dichiarato Roggero uscendo dall’aula, spiegando di sentirsi punito per una scelta che sostiene di aver compiuto in pochi secondi e sotto una pressione psicologica enorme. Il suo legale ha annunciato l’intenzione di valutare il ricorso in Cassazione per contestare ancora una volta l’interpretazione dei fatti fornita dai magistrati.
Un quadro complesso
Nel corso del procedimento è emerso un quadro complesso, segnato da perizie contrastanti sulle dinamiche degli spari e sulle distanze tra il gioielliere e gli aggressori, con versioni che hanno alimentato dubbi sulla linearità dell’azione e sugli spostamenti dei rapinatori dopo la riuscita della fuga dall’interno del negozio, suscitando interrogativi sulle reali intenzioni di Roggero al momento degli ultimi colpi esplosi.
La comunità locale, che aveva espresso solidarietà al commerciante nei giorni immediatamente successivi alla rapina, si ritrova ora nuovamente divisa, con una parte che continua a sostenere la necessità di leggi più chiare sulla legittima difesa e un’altra che teme possibili derive giustizialiste, mentre la riduzione della pena riaccende un dibattito che appare destinato a proseguire a lungo.
La vicenda proseguirà quindi verso un possibile nuovo capitolo giudiziario, ma intanto la decisione d’appello segna un passaggio significativo in un processo che ha messo in luce fragilità, paure e tensioni presenti nella gestione della sicurezza dei piccoli esercenti, diventando simbolo di una questione che coinvolge l’intero Paese.