Albano a Novella 2000: 'Non sono più un terrorista per l'Ucraina'

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Albano a Novella 2000: ‘Non sono più un terrorista per l’Ucraina’ (ESCLUSIVO)

Andrea Sanna | 19 Settembre 2019

Dopo essere stato accusato ingiustamente, Albano tira un sospiro di sollievo e a Novella 2000 si racconta (ESCLUSIVO) A marzo […]

Dopo essere stato accusato ingiustamente, Albano tira un sospiro di sollievo e a Novella 2000 si racconta (ESCLUSIVO)

A marzo in esclusiva a Novella 2000 Albano ha raccontato di essere stato accusato ingiustamente dall’Ucraina. Ora a distanza di sei mesi il cantante torna a parlare e racconta finalmente di non essere più considerato un terrorista dal governo del Paese. Per farlo ha scelto il nostro settimanale (il nuovo numero trovate in edicola), ancora una volta. Ma cosa è successo?

Quello che vi raccontiamo è un qualcosa di veramente clamoroso che ha fatto parecchio discutere. Il tutto deriva da questioni politiche internazionali. Facendo un piccolo passo indietro ricorderemo l’ingiusto attacco ricevuto dall’artista di Cellino San Marco, inserito nella lista nera come ‘minaccia per la sicurezza nazionale’, come se fosse un terrorista. Tra Ucraina e Russia, infatti, persiste un vero e proprio conflitto. Le due nazioni si contendono la Crimea (penisola sul Mar Nero), indipendente dall’Ucraina dal 1991. Nel 2014 è stata annessa alla Russia senza alcun riconoscimento di Nato o Europa.

Al centro di questo attrito geopolitico, che vede da una parte una super potenza come la Russia e dall’altra l’Ucraina, come dicevamo, si è trovato, suo malgrado, proprio il nostro Albano. Il problema è sorto semplicemente perché simpatizzante del governo guidato da Putin, come da lui stesso ammesso al nostro settimanale a Marzo:

“Putin? L’ho incontrato tre volte negli anni Ottanta durante una tournée in Russia. Feci 18 concerti a Leningrado e altri 18 a Mosca. In uno di quelli arrivò, ma allora era il capo del Kgb. Il giorno dopo venne in hotel per salutarmi. Poi qualche anno fa cantai al Cremlino per festeggiare un Capodanno. Allo stesso tavolo c’erano Putin e la sua famiglia e Boris Eltsin e famiglia. Nel novembre scorso, invece, alla festa del centenario del Kgb, eravamo tanti, un concerto collettivo. Lui si divertì, come tutti”.

Questi contatti purtroppo sono stati interpretati nel modo errato dall’Ucraina. A creare ancor più scalpore la foto che vede il cantante brindare proprio insieme a Vladimir Putin, tanto da spingere gli antagonisti di quest’ultimo a inserire Carrisi tra “i pericoli” per il Paese. Insieme a lui altre 146 persone. Questo, giustamente, ha spinto l‘artista a difendersi smuovendo mari e monti e gridare così la sua ‘innocenza’.

Dopo essersi appellato all’ambasciatore ucraino e grazie all’arrivo del nuovo presidente ucraino, Zelens’kyj (eletto nel mese successivo dall’accusa), il dialogo si è riaperto, fino a giungere ad un lieto fine:

“Sono molto sollevato di non avere più questa accusa”

Ha raccontato Albano in esclusiva a Novella 2000, nell’intervista realizzata da Gisella Desiderato. Ma non è tutto. Scopriamo insieme le parole del cantante…

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