Paolo Vallesi si racconta tra i riti scaramantici per Sanremo, l’esperienza della Talpa e un nuovo progetto con Netflix (INTERVISTA)
Paolo Vallesi, intervistato da Novella 2000, si è raccontato tra le sue partecipazioni a Sanremo, i reality e i progetti con Netflix
Un artista che ha raggiunto il successo giovanissimo, e le cui canzoni sono state tradotte in spagnolo, olandese e portoghese. All’attivo ha dieci album in studio, e nella sua collezione di riconoscimenti vanta due dischi di platino e cinque dischi d’oro. Questo e molto altro ancora è Paolo Vallesi, cantautore fiorentino che negli anni ha saputo farsi amare da tutta Italia.
Ospite nella serata dei duetti dell’ultimo Festival di Sanremo, ha accompagnato i Cugini di Campagna. Con l’occasione, Novella 2000 lo ha contattato per conoscere le emozioni di quell’esperienza.
Durante la nostra gradevole chiacchierata Paolo Vallesi ci ha raccontato diversi aneddoti. Uno ha riguardato i riti scaramantici praticati prima di salire sul palco dell’Ariston: “Un chiodo della scenografia è diventato il mio portafortuna“.
Inoltre, il cantante ci ha fatto sapere di avere uno splendido rapporto di stima e affetto con due Big della musica italiana: Gianni Morandi e Ornella Vanoni: “Lui mi ha fatto un grande regalo, lei è l’artista con più carisma che abbia mai incontrato“.
Prossimamente lo vedremo al centro di un nuovissimo progetto in collaborazione con Netflix, mentre sul suo passato nei reality dice: “La Talpa è stata un’esperienza controversa“.
Paolo Vallesi, il possibile ritorno in gara a Sanremo e i riti scaramantici
La sua carriera parte ufficialmente dopo la partecipazione al Festival di Castrocaro nel 1990. Come le è cambiata la vita, da quel momento?
“Sono passati più di trent’anni, è cambiata in modo radicale. Da ragazzo sono diventato uomo e padre. Speravo di intraprendere una carriera musicale e sono diventato un cantante. All’attivo ho dieci album in studio, due dischi di palatino, cinque d’oro e vari riconoscimenti. Oggi sono al mio sesto Festival di Sanremo”.
Cosa le è rimasto dell’ultima volta all’Ariston?
“Con la mia partecipazione a Sanremo 2023 è come se avessi chiuso un cerchio. Ho gareggiato tra i Giovani, tra i Big, e sono stato ospite. Con questa gara nei duetti ho completato un percorso. Magari il prossimo anno mi ripresenterò a Sanremo Giovani, vediamo se mi fanno ricominciare da capo…” (ride, ndr)
Nel corso degli anni ha mandato altre candidature per provare a tornare in gara?
“Sì, due anni fa. Ma alla fine sono intervenuto come ospite. Penso che il prossimo anno ci riproverò, perché mi è piaciuto molto tornare su quel palco. Quest’anno non ho partecipato perché il mio ultimo album era già stato pubblicato, ma ho comunque in serbo una bella sorpresa”.
Ormai si è abituato ad andare all’Ariston. L’emozione è la stessa delle prime volte o ha imparato a gestirla?
“No, è un tipo di emozione alla quale non ci si abitua mai”.
Per caso ha qualche rito scaramantico che l’aiuta?
“Il primo anno, nel 1991, ero terrorizzato e non volevo salire sul palco. Un assistente di studio mi vide e mi dette quello che diventò un portafortuna: un chiodo della scenografia. Lo raccolse da terra, era un po’ storto. Me lo fece mettere in tasca e mi disse: ‘Se ti senti sopraffatto dalle emozioni toccalo e ti riporterà a questo momento. Ti aiuterà a controllare la tensione‘. L’ho portato con me per diversi anni, ma a un certo punto l’ho perso e l’ho sostituito con una delle chiavi di casa mia”.
Ha ricevuto consigli dai suoi colleghi, quest’anno?
“Ho parlato con Ornella Vanoni e Gianni Morandi, artisti con una grande esperienza alle spalle, eppure anche loro si emozionano ancora oggi. Forse però quest’anno, per la prima volta, mi sono davvero goduto la performance”.
L’amicizia con Morandi e Ornella Vanoni: ‘Grandi artisti, persone meravigliose’
A proposito di Ornella Vanoni, lei è stato suo allievo nel programma Ora o mai più. Siete rimasti in contatto?
“Certo! Ornella è l’artista con più carisma che abbia mai incontrato in vita mia. Pensi che, dopo aver cantato il duetto con i Cugini di Campagna, sono tornato in camerino e ho ricevuto una telefonata: era lei, che mi voleva fare i complimenti. Però mentre la stavo ringraziando mi ha detto: ‘Sì, sì, adesso c’è Mengoni e lo voglio vedere. Ciao’ (ride, ndr). Una persona meravigliosa”.
Con Gianni Morandi, invece, l’anno scorso ha cantato una nuova versione del suo brano più celebre, La forza della vita…
“Mi ha fatto un grande regalo. Nel 2022 ho inciso l’album IoNoi, composto da due parti: Io, con dieci canzoni inedite, e Noi, in cui ho inserito alcuni featuring. Tra questi ci sono Gianni, Enrico Ruggeri, Gigi D’Alessio, Marco Masini, Dolcenera, Leonardo Pieraccioni e tanti altri ancora”.
E qual è il momento più emozionante di quel lavoro che si porta dentro ancora oggi?
“La prima persona a cui l’ho chiesto è stato Gianni. Ha fatto raggiungere alla canzone delle vette che non pensavo fossero raggiungibili. Un giorno, mentre eravamo in studio a registrare, si è fermato all’improvviso. Pensavo avesse bisogno di un po’ d’acqua. L’ho guardato e aveva gli occhi lucidi. Mi ha detto: ‘Sai, Paolo, quando canto questa melodia mi torna in mente tutta la mia vita artistica, e mi commuovo’. Ringrazio lui e tutti gli artisti che sono stati coinvolti nel progetto”.
La nascita del duetto con i Cugini di Campagna
Tornando alla serata dei duetti di Sanremo 2023, com’è nata la collaborazione con i Cugini di Campagna?
“È merito proprio del duetto con Gianni. Lo hanno ascoltato e gli è piaciuto. Poi hanno saputo che La forza della vita quest’anno avrebbe compiuto trent’anni, mentre Anima mia cinquanta. Il loro manager mi ha chiamato per festeggiare la doppia ricorrenza. Posso dire che sono persone bravissime, professionali e molto simpatiche”.
Parlando della finalissima, invece: il podio ha incontrato il suo gradimento oppure avrebbe voluto un altro quintetto?
“Pensavo avrebbe vinto Ultimo, lo immaginavo almeno sul podio. A conti fatti, ai primi posti sono arrivate tre bellissime performance. La canzone di Lazza mi piace tanto, mi ha stupito. Sono d’accordo sui cinque arrivati alle battute finali, anche se forse avrei cambiato l’ordine delle posizioni”.
Paolo Vallesi: “Ai reality dico no, prossimamente una serie TV su Netflix”
Mettiamo da parte la musica e parliamo della televisione. Nel 2005 ha partecipato a La Talpa. Ad oggi sarebbe interessato, se glielo proponessero, a un altro reality come per esempio il GFVip?
“No, mi è stato proposto ma non ho mai accettato. Per me La Talpa è stata un’esperienza controversa. Venivo da un periodo di silenzio musicale e mi ha intrigato, ma lo rifarei solo da un punto di vista umano. Quei tre mesi e mezzo passati in Kenya senza tecnologia mi hanno fatto molto bene. Ho passato giorni interi a guardare il cielo stellato e gli animali che si abbeveravano intorno a me…”
Per concludere: quali sono i suoi prossimi progetti discografici in cantiere?
“Posso anticiparle che La forza della vita diventerà un tour. La prima data è fissata l’11 marzo al Teatro Italia a Roma. Nel frattempo continuerò la promozione del mio nuovo, doppio album”.
E al di là della musica, visto che è abituato a frequentare anche forme d’arte diverse?
“Sto girando la puntata pilota di una serie TV Netflix in cui racconto com’è cambiata la musica in questi trent’anni. Si parte dalle musicassette e si arriva ai social di oggi”.