
Giorgio Panariello stronca il suo Sanremo: “Fu una me**a”
Panariello ricorda Sanremo 2006 come un flop totale: “Fu un disastro, ero il conduttore… pensa che sfiga”
A Tintoria Giorgio Panariello ha definito la sua conduzione di Sanremo 2006 “uno dei momenti peggiori” della carriera. Tra pochi cantanti, polemiche e un ambiente ostile, ha raccontato tutto con ironia e amarezza. “Fu una tristezza infinita, se non avessi avuto il teatro sarei finito”.
Giorgio Panariello stronca il suo Sanremo
A distanza di quasi vent’anni, Giorgio Panariello torna a parlare senza filtri del suo Sanremo 2006, e lo fa ai microfoni del podcast Tintoria, condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone. Il tono è ironico, ma il ricordo resta amaro: “Il mio Sanremo andò una me***”, confessa il comico toscano, definendolo “uno dei momenti peggiori” della sua carriera.
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Panariello ricorda bene come arrivò alla conduzione: “Mi chiamarono a farlo perché venivo dai Torno Sabato. Bonolis l’anno prima aveva fatto un boom e nessuno voleva quel Sanremo là. Baudo non ci pensava minimamente… Poi ho visto l’assegno… in quel periodo lì non è che navigassi nell’oro”.
A complicare tutto, secondo Giorgio Panariello, ci fu un embargo mai confermato da parte delle major discografiche e delle radio: “Io ho fatto Sanremo senza cantanti. C’erano ottimi nomi, come Tatangelo o Zarrillo, ma erano pochi. Quell’anno ha vinto Povia con ‘Vorrei avere il becco’. Capisci, no?”.
La stampa, poi, fu spietata stando al racconto fatto da Giorgio Panariello che di quel periodo ne ricorda il clima particolarmente teso: “Arrivavo in conferenza stampa e mille giornalisti mi infagottavano di parolacce. Tornavo nel camerino e pensavo per ore a cosa avevo detto. Il giorno dopo mi chiedevano: ‘Panariello, ma chi ca**o gliel’ha fatto fare a lei di fare Sanremo?’”.
Giorgio Panariello ha aggiunto poi che lui non è un conduttore e era lì senza nemmeno un direttore artistico. Dunque sentirsi dire che il suo Sanremo non è stato il massimo, giustamente l’ha abbattuto. Poi ha spiegato di aver rifiutato il secondo anno previsto dal contratto.
Peraltro ha raccontato quanto sia stato difficile riprendersi dopo un’esperienza tanto pesante, soprattutto per chi lavora esclusivamente in televisione:
“L’importante è che tu nella vita faccia altre cose. Se hai altro oltre la Tv ti riprendi e io avevo il teatro e il cinema”, ha detto Giorgio Panariello. Senza quelle alternative, ammette, la sua carriera sul piccolo schermo sarebbe probabilmente finita.