“The Traitors”: La fragilità dei vip emerge
“The Traitors Italia”, strategia, alleanze, tradimenti e mistero: il nuovo reality show di Prime Video con Alessia Marcuzzi Il format,…
“The Traitors Italia”, strategia, alleanze, tradimenti e mistero: il nuovo reality show di Prime Video con Alessia Marcuzzi Il format, dove la psicologia conta più dei muscoli…
Tradimenti, alleanze e colpi bassi si intrecciano nel nuovo reality di Prime Video The Traitors Italia, dove la psicologia conta più dei muscoli. Sono già disponibili i primi quattro episodi (gli ultimi due dal 6 novembre) e, già dopo i primi minuti, il fascino del mistero avvolge tutto: un castello trentino da fiaba, un gruppo di quattordici vip e un segreto da custodire a ogni costo. L’adattamento italiano del format olandese De Verraders porta in scena un reality-mystery condotto con eleganza e ironia da Alessia Marcuzzi. I concorrenti — tra cui Paola Barale, Aurora Ramazzotti, Filippo Bisciglia, Michela Andreozzi, Rocco Tanica e Mariasole Pollio — convivono dieci giorni tra prove, sospetti e “omicidi” simbolici. Undici sono i “Leali”, tre i “Traditori” (Giuseppe Giofrè, Rocco Tanica e Mariasole Pollio) incaricati di eliminare in segreto gli altri. Ogni notte decidono chi “uccidere”, ogni giorno gli altri tentano di smascherarli durante la “tavola rotonda”, rischiando di sbagliare e far fuori un innocente.
La battaglia psicologica nel castello
L’ambientazione è mozzafiato: il Castel Valer e il vicino Castel Nanno, immersi nella Val di Non, offrono scenari che sembrano usciti da un romanzo gotico. Le sfide fisiche e mentali servono ad accumulare fino a 100.000 euro, ma la vera battaglia è quella psicologica. Tutti fingono, tutti sospettano, e la tensione cresce episodio dopo episodio.
The Traitors Italia gioca con atmosfere da Cluedo e da Perfect Alibi, ma con una patina più televisiva e un’inedita e sorprendente fragilità emotiva: dietro i sorrisi da copertina si nascondono nervi scoperti e alleanze pronte a crollare. Proprio questo è il suo punto di forza: vedere celebrità, abituate a ruoli di controllo, scomporsi, mentire, dubitare davvero.
Marcuzzi, nel ruolo di “maestra del sospetto”, accompagna il gioco con tono complice ma mai invadente. Certo, qualche déjà vu non manca — ma la qualità delle riprese rendono il tutto più credibile. Il risultato? Un esperimento riuscito a metà. Intrattenente, ben girato e a tratti davvero inquietante per quanto riesce a scavare nei rapporti umani: qui i tradimenti non sono solo parte del gioco, ma un riflesso — forse un po’ scomodo — di come ci comportiamo quando la fiducia diventa una posta in palio.
A cura di Alba Cosentino
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