Cristiano Ronaldo, Elon Musk e Bin Salam insieme nella Casa Bianca alla corte di Trump
Alla cena di gala organizzata da Donald Trump in onore del principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. In una delle…
Alla cena di gala organizzata da Donald Trump in onore del principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman.
In una delle serate più chiacchierate della stagione, la Casa Bianca è tornata a brillare. Nello storico East Room si sono ritrovati – tra circa un centinaio di invitati – volti di spicco dello sport, della finanza e dell’innovazione tecnologica. Il motivo? Una cena di gala organizzata da Donald Trump in onore del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, in visita ufficiale a Washington. Tra gli ospiti d’onore anche Cristiano Ronaldo ed Elon Musk.
Il figlio di Trump ha incontrato Ronaldo, il suo idolo
La presenza di Ronaldo, l’icona del calcio mondiale, non è stata un caso superficiale. Il fuoriclasse portoghese gioca ormai nell’Al-Nassr, club saudita, in un contratto milionario che lo lega sempre più strettamente ai progetti sportivi del regno. Il suo sedile privilegiato a tavola, vicino al presidente, ha mandato un messaggio chiaro. Si tratta di un simbolo della crescente influenza del football saudita sul palcoscenico globale. Trump stesso non ha nascosto apprezzamento nel suo discorso, raccontando con orgoglio che suo figlio Barron, grande tifoso, ha finalmente potuto incontrare il suo idolo.
E poi c’è Musk, il visionario di Tesla e SpaceX, seduto a un tavolo illuminato dalle candele dell’elegante sala. È il segno che il mondo della tecnologia – e con esso i grandi capitali dell’innovazione – ha un posto centrale in questa diplomazia “glamour-business”. La sua partecipazione, dopo mesi di relazioni altalenanti con Trump, potrebbe essere interpretata come un gesto di riconciliazione, una dimostrazione che certi legami rimangono, nonostante tensioni e divergenze.
Investimenti miliardari, cooperazione difensiva e tecnologie emergenti
Dietro i sorrisi e gli abiti da gala, però, la serata ha una doppia valenza politica-strategica. Il principe saudita è arrivato sotto i riflettori come interlocutore economico cruciale per gli Stati Uniti: la cena si inserisce infatti in un contesto più ampio di negoziati su investimenti miliardari, cooperazione difensiva e tecnologie emergenti. In questo senso, Ronaldo e Musk diventano, loro malgrado, “ambasciatori culturali” di rapporti che vanno ben oltre lo sport o il business.
Non è neppure un segreto che le dinamiche personali abbiano giocato un ruolo: la scelta di Musk non è solo diplomatica ma anche simbolica, dato il suo passato nella sfera politica di Washington. Qualcuno sussurra che dietro la sua apparente “ritorno” nel giro bianco-oro ci sia un accordo più articolato, forse legato a investimenti high-tech sauditi o a progetti congiunti sui chip per l’intelligenza artificiale, un tema che sta già animando forum economici tra Stati Uniti e Arabia Saudita.
Il legame tra potere politico, affari e celebrità
Sul piano dell’immagine, per Ronaldo è un momento di redenzione mediatica: paradossalmente, dopo anni lontano dagli Stati Uniti (da quando le vicende legali del 2009 lo avevano messo al centro di polemiche), il campione si ritrova al centro di un evento diplomatico di altissimo profilo. E, per Trump, è un colpo mediatico: accostare un eroe dello sport mondiale e un imprenditore dalla portata globale rafforza il suo messaggio di legame tra potere politico, affari e celebrità.
Non una semplice reunion esclusiva ma un simbolo del mondo che sta cambiando, dove il soft power si misura in goal, brevetti e accordi miliardari. Ronaldo ed Elon Musk erano in qualche modo ambasciatori di un nuovo tipo di diplomazia, dove sportivi e tecnologi dialogano con real politik e investimenti strategici. Un mix che sa di spettacolo, ma anche di calcoli geopolitici decisivi.