Fiamme ad Atreju, scontri verbali tra la Ministra Bernini e gli studenti di medicina: “Siete dei poveri comunisti”
La tensione sale dopo le prove d’accesso, tra l’ironia berlusconiana e il timore di un “semestre filtro” che inghiotte un…
La tensione sale dopo le prove d’accesso, tra l’ironia berlusconiana e il timore di un “semestre filtro” che inghiotte un anno di studi
La convention politica di Atreju è stata, come da tradizione, palcoscenico di accesi dibattiti e scontri inattesi. L’episodio che ha rubato la scena mediaticamente ha coinvolto la Ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, e un agguerrito drappello di studenti di Medicina. Il clima era già surriscaldato dalla difficile giornata precedente, quando migliaia di aspiranti medici hanno affrontato la seconda e temutissima prova per l’accesso alla facoltà. Un test giudicato ampiamente più arduo del primo appuntamento dello scorso novembre, confermando le perplessità sulla nuova formula. Questa situazione ha trasformato il dibattito sull’istruzione in una questione di cronaca bollente.
“Non ce la facciamo più!”
L’inizio dell’intervento della Ministra è stato bruscamente interrotto dalle grida del piccolo ma determinato gruppetto di giovani, che hanno espresso tutta la loro frustrazione per le incertezze del nuovo sistema e le insidie del cosiddetto “semestre filtro”. “Non ce la facciamo più, con il semestre filtro rischiamo di perdere un anno,” hanno scandito a gran voce i ragazzi, manifestando la loro mobilitazione contro una riforma percepita come un ulteriore ostacolo burocratico. La loro protesta evidenzia una crescente ansia generazionale per un percorso universitario già notoriamente lungo e faticoso, adesso appesantito da nuove e complesse dinamiche d’accesso.
“Siete sempre dei poveri comunisti”
La reazione di Bernini non si è fatta attendere, regalando ai presenti una battuta dal sapore politico-satirico, capace di accendere ulteriormente lo scontro dialettico con i contestatori in platea. “Sapete come diceva il presidente Berlusconi? Siete sempre dei poveri comunisti,” ha replicato la Ministra, con un tono che mischiava ironia e irritazione, tentando subito di zittire l’intrusione. Poi, proseguendo nel suo intervento con parole ben più dirette, ha rincarato la dose con un affondo preciso: “Prima di contestare fatemi parlare. Questo dimostra la vostra inutilità,” affermando la priorità del confronto strutturato rispetto alla mera interruzione rumorosa.
Tuttavia, dopo questa iniziale scossa verbale che ha fatto il giro delle agenzie, la Ministra ha mostrato un inatteso cambio di rotta, scegliendo di superare le barriere formali imposte dal palco. Bernini è infatti scesa personalmente tra i banchi del pubblico, decidendo di parlare direttamente con gli studenti contestatori, trasformando lo scontro in un momento di dialogo, per quanto teso e chiarificatore. Questo gesto ha in parte stemperato la rigidità dello scontro politico, riportando l’attenzione sulle reali preoccupazioni dei futuri camici bianchi, i quali continuano a temere di essere penalizzati dalle scelte del Ministero in un momento cruciale per il loro futuro professionale.