La Camera approva definitivamente la manovra economica: via libera con 216 voti favorevoli
Il Ministro Giorgetti difende le misure per il ceto medio mentre le opposizioni denunciano tagli alla sanità e investimenti militari…
Il Ministro Giorgetti difende le misure per il ceto medio mentre le opposizioni denunciano tagli alla sanità e investimenti militari
La Camera ha sancito poco fa il via libera definitivo alla legge di Bilancio con una maggioranza solida di 216 voti favorevoli complessivi. I parlamentari dell’opposizione hanno espresso 126 pareri contrari mentre soltanto tre esponenti hanno scelto la via dell’astensione durante la concitata votazione finale in aula. Questo passaggio formale in Camera conclude l’iter legislativo di un provvedimento cruciale che definisce le priorità economiche e sociali della nazione per l’intero anno che sta arrivando.
La soddisfazione di Giorgetti
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha subito rivendicato la natura sociale del testo spiegando come gli interventi sostengano principalmente i lavoratori dipendenti più fragili. Secondo il titolare di via XX Settembre i documenti delle istituzioni indipendenti confermano la volontà politica di proteggere i cittadini dagli effetti negativi dell’inflazione galoppante. Giorgetti ha inoltre sottolineato che il governo ha concentrato ogni risorsa disponibile per neutralizzare il fiscal drag restituendo ossigeno finanziario a milioni di famiglie italiane.
Le accuse di Elly Schlein
Il clima politico resta tuttavia rovente poiché Elly Schlein ha attaccato frontalmente la maggioranza accusandola di trascurare i bisogni fondamentali dei pazienti del servizio sanitario. La segretaria del Partito Democratico ha denunciato uno spostamento preoccupante di fondi pubblici dalla tutela della salute collettiva verso il potenziamento degli arsenali militari nazionali. Nello scacchiere delle opposizioni si è distinta anche la voce di Matteo Renzi che ha descritto gli elettori di destra come profondamente delusi dal governo attuale.
Il leader di Italia Viva ritiene che le promesse elettorali abbiano tradito le aspettative lasciando spazio a una gestione tecnica che non soddisfa la base politica. Dietro le quinte del Parlamento i retroscena narrano di un lavoro febbrile per blindare il testo ed evitare emendamenti rischiosi che avrebbero rallentato la tempistica. L’approvazione finale rappresenta dunque un successo numerico per l’esecutivo ma apre una fase di scontro durissimo sulle conseguenze pratiche che queste norme produrranno.