Una vita tra impegno sociale e radici familiari nel cuore della dinastia che ha segnato profondamente la storia industriale e culturale dell’Italia moderna

Maria Sole Agnelli è scomparsa oggi all’età di cento anni nella sua storica residenza di Torrimpietra, ponendo fine a un secolo di storia della dinastia torinese. La notizia della sua morte segna la conclusione di un’epoca per la famiglia che ha guidato l’industria italiana attraverso le sfide più complesse del secolo scorso. La sorella dell’indimenticato Avvocato Gianni e di Susanna Agnelli ha rappresentato un pilastro di eleganza e di impegno costante per l’intera comunità imprenditoriale del nostro Paese. Nata a Villar Perosa il 9 agosto del 1925, ha attraversato le trasformazioni dell’Italia mantenendo sempre quel profilo di discrezione e autorevolezza tipico della sua importante casata.

La vita di Maria Sole Agnelli si è sviluppata lungo un percorso ricco di affetti profondi e di importanti responsabilità all’interno delle diverse istituzioni familiari torinesi. Dal primo matrimonio con il conte Ranieri Campello della Spina sono nati i figli Virginia, Argenta, Cintia e Bernardino, che hanno animato la sua giovinezza. Successivamente l’unione con il secondo marito Pio Teodorani Fabbri ha portato alla nascita di Eduardo, completando una cerchia familiare che lei ha sempre protetto con dedizione. Nonostante la sua naturale riservatezza la nobildonna ha ricoperto ruoli di grande prestigio pubblico dimostrando doti manageriali e una visione culturale di rara e straordinaria lungimiranza.

La Fondazione Agnelli

Il suo legame con il territorio piemontese e con la città di Torino è rimasto saldo nonostante la scelta di risiedere per lunghi anni vicino Roma. Durante i quattordici anni di presidenza trascorsi alla guida della Fondazione Agnelli, Maria Sole ha promosso ricerche innovative sulla società civile e sul sistema educativo italiano. Sotto la sua gestione l’ente ha consolidato il proprio ruolo di centro studi indipendente capace di interpretare i mutamenti sociali e di proporre soluzioni per il futuro. La sua capacità di ascolto e la profonda cultura hanno permesso alla Fondazione di dialogare con le più importanti istituzioni accademiche e politiche del panorama internazionale.

Il ricordo di Maria Sole Agnelli resterà legato indissolubilmente alla sua capacità di unire la tradizione secolare della famiglia con una moderna sensibilità verso il progresso. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile non solo tra i parenti stretti ma anche in tutti coloro che hanno apprezzato il suo lavoro instancabile. Con la sua dipartita si chiude definitivamente il capitolo della generazione che ha ricostruito l’Italia nel dopoguerra portando il nome di Torino in tutto il mondo. La comunità di Torrimpietra e quella di Villar Perosa si stringono oggi intorno alla famiglia per onorare una donna che ha vissuto con immensa dignità.

Dario Lessa