Dietro a ogni fermo immagine del mitico fotografo Dave Benett, un’esplosione di flash racconta attimi di storie tra le più illustri.
Essere davvero famoso lo si capisce se si è stato favorito da uno dei suoi scatti. Alle feste più importanti la sua presenza è indiscussa, riuscendo a immortalare tutte le più importanti star degli ultimi trent’anni.
Benett, 64 anni, è passato dall’essere assistente di Fleet Street al diventare uno dei fotografi più fertili della società britannica, catturando tutti. Da Jack Nicholson a Michael Jackson a Nelson Mandela durante un pranzo con Naomi Campbell.
Ora, l’ossequiato documentarista dei ricevimenti londinesi ospita una mostra personale dei suoi scatti patinati alla JD Malat Gallery, festeggiando il traguardo di 40 anni di attività.
“Stavo guardando il mondo cambiare, la celebrità stava diventando la vera notizia”, riflette Benett ripercorrendo il suo iter professionale. Così il suo volto amichevole, sulla scena dagli anni ’80, ha lavorato per guadagnarsi la fiducia proprio delle celebrità.
Si è tuffato a capofitto nella scena delle feste londinesi, per entrare a far parte di quel mondo che non ha fatto fatica ad accoglierlo con benevolenza.
Nei club esclusivi gremiti, dietro le quinte di spettacoli nelle serate di premiazione, e nel backstage dei teatri del West End durante le inaugurazioni, ha scattato le foto che avrebbero consolidato la sua reputazione di fotografo preferito per la lista più ambita: reali della moda come Kate Moss e Naomi Campbell, reali del pop come Kylie Minogue e Madonna. E, naturalmente, i veri Reali.
L’incontro con Diana
Diana, Principessa del Galles, era la donna più famosa del paese quando Benett si guadagnò la sua fiducia e la sua amicizia.
Dai membri della famiglia Reale è sempre stato molto apprezzato per l’evidenza con cui non li insegue. Quando li incontra ai party sanno perfettamente che non cercherebbe mai di provocare loro imbarazzo in alcun modo.
La sua affascinante personalità, un occhio ben allenato a guardarsi intorno, la curiosità di andare oltre l’immagine affinché questa non rimanga solo una bellissima fotografia, ma che rifletta una storia, il mestiere consolidato sempre a braccetto, e un tocco di mano nel sapere organizzare grandi feste, lo hanno magicamente catapultato ad essere parte integrante del mondo che fotografa e che ha conquistato.
Una grande saggezza lo guida anche a sapere quando è il momento giusto per spegnere la fotocamere e occuparsi delle persone, per instaurare con loro un vero rapporto amicale e di stima.
Benett materializza il mondo che sta dietro ad un sorriso, a un movimento intercettato, a sguardi rubati, alla casualità degli istanti. Questo rende i suoi scatti inediti, lui sa cosa serve per ottenere lo scatto perfetto.
Il lancio di Liz Hurley
Per quattro decenni, il fotografo britannico nato a Mauritius ha puntato il suo obiettivo su alcune delle figure più affascinanti del nostro tempo. Uno tra tanti e forse il più famoso lo scatto fatto a Liz Hurley – al braccio di Hugh Grant – con l’abito con le spille da balia firmato Versace.
Nessuno conosceva Liz all’epoca, e l’allora fidanzato Hugh Grant era anche lui solo un attore emergente. Quel che è divertente è che probabilmente Hugh non sapeva nemmeno cosa stesse succedendo.
Ciò che distingue le immagini di Benett è che sono incredibilmente glamour e accattivanti, ma anche disincantate e vivaci. Una rara alchimia, che può essere raggiunta solo con la fiducia tacita degli illustri soggetti.
Ora, la nuova mostra alla JD Malat Galler y di Mayfair intitolata Great Shot, Kid celebrerà la sua eccezionale raccolta di opere. In programma fino all’8 marzo, conterrà molti dei suoi scatti più famosi: da Paris Hilton che balla al suo 21esimo compleanno, alla principessa Diana sorridente accanto a Liza Minnelli.
Alla mostra ci sarà un’altra stanza, al piano di sotto, dove saranno proiettate circa 500 immagini. Sulle pareti si avvicenderanno, attraverso decenni, le più grandi feste del mondo. Potremo trovare fianco a fianco il principe Carlo e un euforico Elton John con Gianni Versace. Sicuramente una scia di spettatori rimarrà colpita nell’esplorare un posto così coinvolgente e invitante. E perduto?
a cura di Elena D’Ambrogio