Antonella Mosetti e il cinema: “Con C’era un cinese in coma mi sono dovuta violentare”
Antonella Mosetti ha allargato infine il discorso sulle molestie trasferendolo su un piano diverso. Nata e rimasta showgirl, infatti, quando nel 2000 fu scelta da Carlo Verdone per un piccolo ruolo in C’era un cinese in coma si trovò in forte difficoltà davanti alla macchina da presa.
Non avendo particolari esperienze come attrice, nella scena in cui un giovane Beppe Fiorello avrebbe dovuto palpeggiarla e baciarla, si irrigidì sentendosi in profondo imbarazzo.
“La scena del bacio in macchina con Fiorello? Che vergogna! Quella è stata una roba forte, ero ancora molto giovane, con una figlia piccola. Dare quel bacio a Giuseppe Fiorello è stato impegnativo, non ero e non sono un’attrice, per fare quella parte mi sono dovuta un attimo violentare. È stata una cosa un po’ strana, quel bacio, la mano sulle tette, ora farebbe ridere, ma quando avevo 23-24 anni è una cosa che ha lasciato il segno“.
Per superare quell’esperienza servirono gli anni e la maturata consapevolezza di essersi cimentata in una professione non sua. Riguardando quella scena le si inteneriscono gli occhi come a chi si riscopre piccola e alle prime armi. Una sensazione naturale ma estranea ai suoi ammiratori, i quali invece ancora la ricordano con piacere tra i volti noti nella pellicola.