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Divorzio d’autunno: Liev Schreiber e Naomi Watts al capolinea

Matteo Osso | 29 Settembre 2016

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Ormai d’autunno i matrimoni cadono come le foglie: se non divorzi non sei nessuno. Ed è così che, dopo la […]

Ormai d’autunno i matrimoni cadono come le foglie: se non divorzi non sei nessuno.
Ed è così che, dopo la saga dei Brangelina e la vendita milionaria del fu nido d’amore di Gwyneth Paltrow e Chris Martin (qui l’articolo dettagliato https://www.novella2000.it/ridotti-allosso/divorzio-is-the-new-affare-del-secolo-gwyneth-paltrow-edition/ ) ecco che al traguardo degli undici anni di unione apparentemente felice sono arrivati stanchi e zoppicanti anche due tra i più tranquilli nomi di Holliwood: Naomi Watts e Liev Schreiber.
Li avevo personalmente visti a Venezia73 non più di due settimane fa, camminavano tranquilli per il red carpet azzardando addirittura un mano-nella-mano che lasciava presagire tutto tranne che ci fosse aria di crisi.
Anche al di fuori delle occasioni ufficiali il clima sembrava assolutamente disteso, ricevevano trucco, parrucco e stylist nella stessa suite, si muovevano insieme in assoluta assenza di evidenti problemi. 
Sembravano godersi la magica atmosfera veneziana che, per chi non deve litigare con i tassisti che si rifiutano di accettare carte di credito pur viaggiando a botte da 100 euro o inseguire corrieri che si perdono sui barchini nella laguna tenendo in ostaggio scatoloni di importanza vitale, ha la capacità di ammantare di poesia anche la più unta e squallidamente cara delle pizze al taglio.
Eppure il bubbone era lì, pronto a scoppiare. 
E il comunicato stampa lascia ben poco all’immaginazione: “Dopo gli ultimi mesi di relazione siamo arrivati alla conclusione che la migliore maniera per continuare a essere una famiglia è separarci. È con grande amore, rispetto e amicizia nei nostri cuori che continueremo a crescere i nostri figli insieme addentrandoci in un’altra fase della nostra relazione”.
E’ la fine di un altro amore arso vivo dai riflettori. Qua due sono le cose: o questi sono attori talmente bravi che in realtà non si sopportano da anni ma sono riusciti a darcela a bere a tutti quanti oppure hanno capito che il divorzio è un business quanto il matrimonio e che seminare un po’ di panico intorno alla fine di una favola accende un’attenzione che alle volte la favola stessa non è più in grado di suscitare.
C’è solo un aspetto della questione che ci getta nel burrascoso mare del dubbio: a differenza di altri divorzi eccellenti, precorsi da insinuazioni, presunte scappatelle, frecciatine e dispettucci di bassa lega in questo caso tutto sembra avvenire con grande senso della buona educazione e rispetto reciproco. Che sia un rarissimo caso di due persone sincere e intelligenti?
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