Garlasco, la verità di Andrea Sempio: “Non sono un mostro”
L’indagato sull’omicidio Poggi commenta in esclusiva a “Quarto Grado” gli esiti della perizia sul DNA che lo scagionano L’eco mediatica…
L’indagato sull’omicidio Poggi commenta in esclusiva a “Quarto Grado” gli esiti della perizia sul DNA che lo scagionano
L’eco mediatica del caso Garlasco ha conosciuto un nuovo, significativo capitolo pochi giorni fa. Andrea Sempio, 37 anni, ha rotto il silenzio parlando in esclusiva ai microfoni della trasmissione televisiva “Quarto Grado”. Il giovane uomo, indagato per il terribile omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto del 2007 nella villetta di via Pascoli, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’esito della perizia sul DNA. Sempio ha dichiarato di aver provato un’enorme liberazione dopo la deposizione della relazione da parte della genetista forense Denise Albani, avvenuta lo scorso 4 dicembre.
La fine di un incubo
L’uomo ha voluto sottolineare con fermezza che quella perizia rappresenta per lui la fine di un incubo e un sollievo dopo mesi di tensione e sospetti mediatici. “Sono contento che finalmente sia arrivata, perché è stato un grosso peso che ho avuto sulle spalle in tutti questi mesi”, ha riferito il 37enne con una evidente carica emotiva. Il suo DNA, infatti, era stato individuato su un campione di liquido seminale rinvenuto sul tappetino del bagno della vittima, ma l’analisi ha stabilito che quel materiale biologico non ha alcun collegamento con il delitto.
Andrea Sempio ha anche voluto respingere con forza le illazioni che lo hanno dipinto in modo negativo, affermando: “Non sono un mostro, le foto in via Pascoli confermano quello che ho detto e l’analisi sul DNA lo dimostra chiaramente“. Egli ha lasciato intendere che, nonostante la chiarezza delle prove scientifiche a suo favore, una certa parte dell’opinione pubblica sembra ostinata a vedere il male a tutti i costi, alimentando dubbi infondati.
Queste dichiarazioni arrivano in un momento cruciale, a meno di una settimana dall’udienza chiave sull’incidente probatorio che dovrà ratificare ufficialmente i risultati scientifici. La perizia della dottoressa Albani ha evidenziato come le tracce biologiche ritrovate non appartengano al pool di DNA misto rilevato sotto le unghie della povera Chiara Poggi. Questo dettaglio tecnico fornisce ulteriore spessore alla posizione di Sempio, unito al fatto che Alberto Stasi rimane l’unico condannato definitivo per quell’atroce crimine.
Il team difensivo di Andrea Sempio ha sempre sostenuto la totale estraneità del proprio assistito ai fatti, interpretando questo risultato come una definitiva smentita delle ipotesi accusatorie. Ora la parola passa ai prossimi sviluppi giudiziari per mettere un punto definitivo sulla posizione del 37enne e concentrare l’attenzione esclusivamente sulla verità processuale.