Giorgio Ciabattoni: L’omaggio al mio Maestro
Il cantante rende onore a Franco Califano: poesia, ironia e romanità in una canzone che celebra la libertà, i sogni e l’eredità autentica del Califfo.
Il Mio Maestro è un omaggio sincero e vibrante a Franco Califano, figura iconica della musica e della romanità. La canzone (pubblicata dall’etichetta Joseba Publishing e distribuito da Virgin Music Italy (mix e master) e Spring Studio) attraversa ricordi, atmosfere e frasi che richiamano il suo modo unico di vivere e raccontare la vita: fatto di verità crude, ironia fulminante e poesia senza filtri.
Il brano dipinge scene tipiche del suo mondo: una sigaretta condivisa, un bicchiere al volo, due parole per non rimanere soli, una città che seduce e tradisce.
I versi evocano momenti intimi, come una sera al Gianicolo con un sogno piccolo e una frase che suona come un insegnamento: «Il cuore mio non si regala, chi troppo ama poi si ammala».
La figura del maestro diventa simbolo di chi ha vissuto senza padroni, libero e fragile allo stesso tempo.
Il richiamo a Tutto il resto è noia è un abbraccio rispettoso alla sua eredità artistica: un’anima ubriaca, un cuore in mano e parole che arrivano dirette.
Nella parte finale il brano si fa dichiarazione d’amore verso Roma e verso l’uomo Califano:
Er mio Califf’ è ’na poesia, di quelle vere, senza ipocrisia.
Una poesia che vive nei vicoli, nella memoria collettiva e in chi continua a credere nei sogni, anche quando manca la rete per proteggersi.
Il Mio Maestro è una canzone che non imita, ma riconosce, ringrazia e tramanda.
Un ritratto affettuoso del Califfo, dell’uomo e dell’artista, raccontato con eleganza, verità e profondo rispetto.