In queste ore sui social è partita l’iniziativa Io lavoro Con La Musica, che coinvolge i cantanti italiani intenti a supportare i lavoratori del mondo dello spettacolo
In questi mesi difficili come sappiamo a subire le cause della pandemia sono stati anche tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo. Tutti i concerti e gli eventi previsti per i prossimi mesi sono stati infatti annullati, e sono a migliaia coloro che sono rimasti senza lavoro. Già nelle scorse settimane numerosi artisti si sono schierati a favore di tutti coloro che attualmente sono in difficoltà, sostenendo questa importante categoria e lanciando al governo italiano numerosi appelli. Adesso sui social parte l’iniziativa Io Lavoro Con La Musica, che sta coinvolgendo numerosi cantanti. Ma in cosa consiste questo progetto? Scopriamo tutti i dettagli in merito.
Come in molti sapranno, il prossimo 21 giugno a Roma si terrà la Festa della Musica, che quest’anno per l’occasione sarà dedicata a Ezio Bosso, morto solo qualche settimana fa. Per questo motivo gli organizzatori dell’evento hanno invitato i più grandi cantanti italiani e numerosi musicisti a prendere parte alla kermesse, registrando le performance dalla loro abitazione. Successivamente gli artisti dovranno condividere il filmato sui social usando l’hashtag #FDMRoma2020, aderendo così alla festa che quest’anno sarà naturalmente virtuale.
Ciò nonostante numerosi cantanti, proprio per supportare i lavoratori del mondo dello spettacolo che non hanno ricevuto la giusta attenzione da parte del governo, hanno deciso di boicottare la Festa della Musica. A quel punto sui social è partita l’iniziativa Io Lavoro Con La Musica, e gli artisti si stanno impegnando nel diffondere un messaggio di solidarietà a coloro rimasti senza lavoro.
A prendere parte al progetto sono personaggi del calibro dei Negramaro, Michele Bravi, Vasco Rossi, Levante, Diodato, Ermal Meta, Irene Grandi, Enrico Nigiotti, Arisa e Paola Iezzi. Ma leggiamo alcuni dei commenti dei cantanti in merito, che stanno diffondendo il messaggio del “21 giugno senza musica”.