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La radio batte la tv! I politici sgomitano per un’ospitata…

Francesco Fredella | 19 Gennaio 2018

La radio non tramonta mai. Soprattutto in campagna elettorale: uno dei periodi più caldi per la politica. In palestra, in […]

La radio non tramonta mai. Soprattutto in campagna elettorale: uno dei periodi più caldi per la politica. In palestra, in auto, a casa, al supermercato tutti ascoltano la radio, che alterna musica e informazione catturando l’attenzione in ogni istante. Lo dicono i dati, ma lo possiamo affermare tutti noi grazie alle esperienze di tutti i giorni. Tra voi lettori, quanti accendono la radio in auto, in ufficio  nel tempo libero? Tra l’altro la radio, oggi, è anche web con APP e siti dedicati.

Pare che esista una ricetta vincente: informazione, intrattenimento e musica. Sempre in diretta. Questa ricetta da sempre è piaciuta agli ascoltatori di RTL 102.5, la più seguita dagli italiani (da poco ha anche due sorelline: Radio Zeta e Radiofreccia).

Torniamo alla politica. In campagna elettorale tutti i candidati strizzano l’occhio alle radio. Tra i primi, mettendo indietro il calendario di qualche anno, a portare l’informazione politica in uno studio radiofonico c’è Pierluigi Diaco con il suo Onorevole Dj (nato in fascia notturna e sempre molto seguito, alterna temi di attualità di ampio respiro e musica). Si tratta di un programma che ha fatto scuola e che spesso è stato imitato in altre radio. Un format vincente a distanza di oltre dieci anni. Diaco, lo ricordiamo, è tra i conduttori di RTL 102.5 ed è opinionista in molti programmi televisivi. Sempre su RTL102.5 va in onda “Non Stop News” con Pierluigi Diaco, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi (ed è uno dei programmi seguiti tra tutte le radio.

Proprio ad RTL, mercoledì scorso, era in onda Salvini da Diaco mentre  Berlusconi era da Zanchini (Radio1) e Renzi da Giannini (Capital). Le agenzie, invece, erano pronte a pubblicare ogni frase, slogan e dichiarazione sui politici ospiti. Ovviamente i cronisti erano sintonizzati in FM, sky, DGT o web.

Sembrava un mezzo in via di estinzione, superato prima dalla Tv e poi dal Web e dai Social. Appunto, sembrava. La radio vince e convince anche in campagna elettorale. Secondo i dati diffusi da Repubblica, “dopo Internet, la radio è il canale comunicativo che più ha visto aumentare il suo gradimento, e mica poco, addirittura del 14,8% negli scorsi dieci anni, gli anni della rivoluzione dei “personal media”, secondo i dati dell’ultimo rapporto Censis-Ucsi. C’è almeno un apparecchio radiofonico nel 98,5 % delle nostre case, anzi in media ce ne sono tre, e un italiano su tre ascolta la radio ogni giorno, mentre l’ancora possente tleevisione, che doveva soppiantarla, è stata invece nell’ultimo decennio l’unico medium a perdere utenti (un piccolo ma singolare 1,1% in meno tra quanti la vedono “almeno una volta alla settimana)”.

Insomma, la radio non si rottama. Mai. Vince e convince.