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Mina, non deludere i fan: a dicembre non mandare in Tv la tua controfigura

Matteo Osso | 1 Luglio 2016

Adriano Celentano Mina

A breve saranno trentasette anni che Mina, la più grande cantante italiana di tutti i tempi, è apparsa in scena […]

A breve saranno trentasette anni che Mina, la più grande cantante italiana di tutti i tempi, è apparsa in scena per l’ultima volta. Era il 1978, alla Bussola di Viareggio. Cantava dal vivo in una serie di concerti che ha interrotto a causa di un virus, e non ha mai più ripreso. Dopo di questo, il vuoto. Un breve passaggio alla televisione Svizzera, ciclicamente riproposto come una reliquia, e poi solo la sua voce.

Mina è stata, è e sarà la voce più potente che le nostre orecchie abbiano mai ascoltato, una star assoluta che, dalla fine degli anni ’50, quando – ancora munita di sopracciglia – sbucò fuori da dietro il juke box del Musichiere per cantare “Nessuno”, per una buona ventina d’anni ha riempito le pagine di cronaca, di gossip, ha fatto la storia della televisione e del costume, diventando una vera icona di stile. Basti pensare al modo di muovere le mani e quelle braccia lunghe mentre cantava, al trucco degli occhi, o alle leggendarie sopracciglia, divenute celebri nel momento in cui sono state eliminate definitivamente.

Tutto tace da quel 1978 in cui appare bellissima anche se meno in forma. Ma del resto l’unico tratto che conferma l’appartenenza della signora Mazzini al genere umano è proprio la sua quotidiana lotta contro la tendenza ad arrotondarsi. Tutto tace, dicevamo, fino al 2001: dal nulla, dopo anni di foto rubate nella sua Lugano discreta e protettiva, ecco che compare un video, realizzato in studio durante la registrazione di un album in cui la rivediamo di nuovo in forma, matura ma non invecchiata, con i lunghi capelli rossi raccolti e lo sguardo celato dagli inseparabili occhialoni da sole.

Ebbene, sembra che la sofferenza del pubblico, per cui la speranza di vederla di nuovo protagonista non è mai venuta meno, stia per terminare: per il 5 dicembre Raiuno ha annunciato una one-night con protagonisti Mina e Adriano Celentano, due veri colossi della musica; l’occasione è la presentazione del loro nuovo disco, e dalla direzione di Raiuno garantiscono: “in qualche modo Mina ci sarà”.
Frase a dir poco sibillina. che puzza di fregatura lontana chilometri. Il pubblico, certo, attende con ansia il grande ritorno, ma la domanda che ci poniamo è: sarà, saremo disposti ad accettare un video registrato in una notte di luna piena dietro una montagna, in un bosco, in cui si intravede una sagoma all’orizzonte mentre una voce, registrata in separata sede, accenna al singolo da lanciare? Non credo.

Di album, anche in coppia, Mina negli anni ne ha fatti tanti. Tutti sono andati bene, qualcuno è entrato negli annali della musica nonostante lei sia apparsa solo in versione fumetto. Ma se oggi la scelta è quella di fare televisione, cara Mina, le regole sono altre.
E’ una scelta che si può non fare, legittimamente. Ma la televisione, oggi come nei suoi gloriosi anni ’60 è fatta di studio e telecamere, e di persone che appaiono in video. E chi va per certi mari, certi pesci piglia. Se tutto questo fracasso intorno a quella che sembra essere la notizia dell’anno, degli ultimi quarant’anni, è solo un modo per incollare al video l’Italia intera per poi lasciare tutti con in bocca l’amaro sapore della delusione nel vedere non il ritorno di una stella mai dimenticata, ma la di lei versione criptata con effetti speciali, che ignora le telecamere camminando altera verso un clavicembalo sospeso nel vuoto, beh sarebbe una brutta cosa. Una bellissima canzone, probabilmente, ma una brutta cosa da fare a chi non ha mai smesso di seguire, di sperare, ma soprattutto di comprare i dischi.

Un appello rivolgiamo alla Signora, rispettosamente citando lei stessa: “non buttare nel vento, in un solo momento, quel che esiste tra noi….”

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