Paolo Villaggio

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La morte di Paolo Villaggio e gli attentati: ecco gli argomenti con più click! Ma c’è altro da sapere…

Francesco Fredella | 6 Dicembre 2017

Quali sono stati gli argomenti più cliccati negli ultimi mesi? La morte di Paolo Villaggio, gli attentati e non solo. […]

Quali sono stati gli argomenti più cliccati negli ultimi mesi? La morte di Paolo Villaggio, gli attentati e non solo. Scopri di più.

La morte di Paolo Villaggio, gli attentati terroristici di Barcellona, il terremoto di Ischia e la finale di Champions tra Real Madrid e Juventus: sono tra gli argomenti più discussi in Italia nel 2017 su Facebook insieme alla band Linkink Park, dopo la morte del cantante Chester Bennington. Su Instgram, altra piattaforma dell’universo Zuckerberg, l’hashtag più usato si conferma #Love.

A livello globale, su Facebook, i tre momenti più discussi dell’anno sono stati La Giornata Internazionale della Donna (più di 165 milioni di persone hanno generato oltre 430 milioni di interazioni nel mondo); il Super Bowl 51 (262 milioni visualizzazioni, 64 milioni di persone hanno generato oltre 240 milioni di interazioni); l’attacco di Las Vegas che ha “spinto oltre 3.300 persone nel mondo ad offrire Aiuto attraverso i Servizi per le Emergenze su Facebook”.

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Tornando al nostro paese, gli italiani hanno creato eventi satirici per rispondere a fatti di cronaca. Tra questi i più partecipati sono stati Le Olimpiadi Invernali di Toritto 2017, ridente località della provincia di Bari innevata lo scorso gennaio più della nordica Torino. Su Instagram tra i post con più like c’è quello di Beyonce che annuncia la sua seconda gravidanza; le celebrities più seguite sono Selena Gomez (130 milioni di follower), Cristiano Ronaldo (116 milioni), Ariana Grande (115 milioni). Nel posido dei posti più popolari del 2017 ci sono Disneyland, California, Times Square e Central Park a New York. Tra le città più ‘instagrammate’ New York, Londra, Mosca. In entrambe queste classifiche manca l’Italia.

A partire dal 6 dicembre per tutti gli utenti sarà disponible un video personalizzato nel News Feed che può essere condiviso. È possibile accedere al video visitando facebook.com/yearinreview. (Fonte Ansa).

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Milena Vukotic, intervistata da Novella2000, nel giorno della morte di Villaggio, ha detto: «Paolo, avrei voluto dirti:Ti voglio bene».

Rileggiamo quell’intervista del 3 luglio scorso. 

Milena Vukotic, la storica signora Pina della saga dei Fantozzi, con un filo di voce e la compostezza di sempre, ha ricordato Paolo Villaggio, scomparso all’età di 84 anni. La raggiungiamo al telefono e ci dice: «Avrei voluto dirgli “Ti voglio bene” per l’ultima volta».

Signora Vukotic, da quanto tempo non sentiva Paolo Villaggio?

«Dovevamo vederci. Glielo avevo promesso. Lo dicevamo sempre quando ci sentivamo al telefono, ma per gli impegni di entrambi rimandavamo Negli ultimi tempi ci vedevamo meno, ma ci sentivamo spesso».

Dieci film con lui, ci dica sul set com’era?

«Sul set Paolo era determinato, esigente, preciso e disciplinato. Volete che aggiunga altri aggettivi? Potrei farlo tranquillamente, ma non lo dico soltanto perché adesso è morto. Fantozzi è un personaggio universale che vivrà sempre. Fantozzi è in tutti noi, lo diceva sempre Paolo e voglio ripeterlo anche io».

Lei lo ha conosciuto anche lontano dal set, qualcuno ha detto che Villaggio era spesso triste. Ma è vero?

«E’ un’affermazione azzardata. Come tutti i grandi comici, che spesso sono anche attori drammatici – e Paolo lo è stato – c’è una sorta di compostezza lontano dal set. Insomma, non era un giullare. Ma è molto arida come affermazione dire che lui era un tipo triste. Era molto legato alla famiglia nella vita di tutti i giorni Del resto anche Fantozzi lo era».

Nel 1975 il primo Fantozzi al cinema. Oggi il termine “fantozziano”è entrato nel gergo comune.

«Paolo ha creato una maschera. Mi ha sconvolto l’idea che il cinema italiano l’abbia perso, anche se con tutti i suoi film è sempre con noi. Io, che per anni sono stata moglie di Fantozzi, ero un’appendice nei film. Ha fatto tutto lui, che ha trasformato anche piccoli personaggi in giganti».

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