Una maxi operazione svela traffici illeciti e nuovi equilibri criminali nei mandamenti cittadini

La città di Palermo si è svegliata all’alba con il rumore delle sirene della Polizia, che ha avviato una vasta operazione contro i clan mafiosi e le reti di narcotraffico. Si è svolto un intervento capillare in numerosi quartieri dove gli inquirenti ritengono si muovesse una struttura criminale stratificata e determinata a riaffermare il proprio controllo sulle piazze di spaccio.

Gli investigatori stanno eseguendo 50 misure cautelari a carico di soggetti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, traffico di stupefacenti e spaccio. Si delinea un quadro che evidenzia la capacità delle consorterie di rigenerarsi nonostante i colpi inferti negli ultimi anni dalle operazioni di contrasto.

I provvedimenti

Diciannove indagati sono stati destinati alla custodia cautelare in carcere. Sei persone si trovano ora ai domiciliari. Altre venticinque risultano colpite da provvedimenti di fermo, emessi dopo settimane di monitoraggi serrati e intercettazioni che hanno permesso agli inquirenti di ricostruire assetti interni ritenuti decisivi per comprendere le strategie dei mandamenti coinvolti.

L’inchiesta ha messo in luce un traffico di droga particolarmente redditizio. Secondo gli investigatori ha garantito flussi costanti di denaro alle famiglie mafiose e alimentato un sistema di complicità diffusa costruito attraverso intimidazioni, prestanome e un controllo capillare del territorio.

Dietro la rete degli scambi e delle consegne di stupefacenti emergono nuovi organigrammi. Questi confermano come il mandamento coinvolto avesse scelto figure giovani ma già esperte per gestire i collegamenti con fornitori esteri e distribuire la merce nelle principali zone di Palermo.

I nuovi equilibri del potere criminale

La maxi operazione rappresenta un passaggio cruciale nella mappatura dei nuovi equilibri di potere, perché mette in risalto il tentativo delle famiglie mafiose di recuperare terreno attraverso un narcotraffico più ramificato, fondato su alleanze mutevoli e su una rete di intermediari pronti a ridefinire i confini dell’economia criminale locale.

Il blitz odierno a Palermo, frutto di un lavoro investigativo lungo e complesso, segna quindi una tappa determinante nella strategia di contrasto alle organizzazioni mafiose che continuano a operare nel capoluogo siciliano, confermando come Palermo resti un territorio dove la legalità avanza solo con impegno costante e con interventi capaci di spezzare le trame occulte dei mandamenti più influenti.

Dario Lessa