Nel corso di una recente intervista, Peppe Vessicchio è tornato a parlare di Sanremo, facendo una piccola critica al Festival della canzone italiana.

Peppe Vessicchio sul Festival di Sanremo

Sono anni che il nome di Peppe Vessicchio è legato al Festival di Sanremo. Per svariate edizioni infatti il celebre direttore d’orchestra ha preso parte alla kermesse musicale, seguendo numerosi artisti in gara. Solo nelle ultime ore però Vessicchio è tornato al centro dell’attenzione, per via di un’intervista rilasciata a La Stampa che non è passata inosservata. Nel corso della chiacchierata infatti Peppe ha condiviso alcuni aneddoti e ricordi personali legati alla manifestazione. A un tratto però il direttore d’orchestra ha anche fatto una piccola critica al Festival moderno e in merito ha dichiarato:

“Il Festival non è più quello della canzone italiana, ma dei cantanti, della loro scenicità, della loro faccia. Un tempo si sceglievano le canzoni e poi le si abbinavano all’interprete. Oggi, il contrario. È il protagonista. Addirittura al momento della scelta dei big in gara annunciano il nome del cantante, il titolo del brano viene dopo”.

LEGGI ANCHE: Al Bano risponde a Romina Power dopo le sue parole sul concerto in Russia: “Una coltellata mediatica”

Ma non è finita qui. Peppe Vessicchio ha infatti anche detto la sua sul futuro del Festival di Sanremo. In questi mesi, come è noto, si è molto parlato della possibilità che la kermesse musicale lasciasse la Rai. Tuttavia il direttore d’orchestra in merito ha le idee bene chiare e a riguardo afferma: “Non lo vedo trasmigrare su un’altra rete che non sia la Rai. Essendo soprattutto un programma televisivo, un meccanismo che genera pubblicità e punta all’auditel, l’ente di stato farà di tutto per tenerselo”.

LEGGI ANCHE: Gianmarco Steri e Cristina Ferrara già in crisi?

Vessicchio ha infine commentato l’utilizzo dell’autotune da parte di alcuni artisti e in merito dichiara: “Un congegno che permette a chi non ha le qualità vocali di dire la sua, semplificando le cose. Purtroppo, in egual misura, dismette un possibile talento del canto. Livella tutto, come diceva Totò. Rischia di tribalizzare un risultato”.