Sanremo 2023, multa da 170mila euro alla Rai per pubblicità occulta

NEWS

Sanremo 2023, multa da 170mila euro alla Rai per pubblicità occulta

Vincenzo Chianese | 16 Giugno 2023

Sanremo 2023

A seguito di quanto accaduto a Sanremo 2023, l’Agcom fa una multa da 170mila euro alla Rai per pubblicità occulta

La decisione dell’Agcom su Sanremo 2023

Nonostante il Festival di Sanremo 2023 sia stato un successo senza precedenti, come sappiamo non sono mancate le polemiche. Solo nelle ultime ore è arrivata notizia che l’Agcom ha deciso di multare la Rai, con una sanzione di oltre 170mila euro, per avere violato le disposizioni per la corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari. Il provvedimento fa riferimento anche all’uso di Instagram fatto da Chiara Ferragni, Amadeus e Gianni Morandi in diretta, che è stato ritenuto “pubblicità occulta”. Nella nota diramata da Adnkronos, si legge:

“La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità ha approvato a maggioranza, con il voto contrario della Commissaria Giomi, una sanzione pari a oltre 170mila euro alla Rai per la violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari durante il ’73mo festival della canzone italiana di Sanremo. Le violazioni accertate riguardano cinque episodi di mancata indicazione dell’inserimento di messaggi pubblicitari e il caso della pubblicità occulta del social network Instagram e del profilo del conduttore Amadeus”.

Ma non è tutto. L’Agcom si è espresso anche sul Caso Blanco, che in questi mesi ha fatto discutere l’Italia intera. Come è noto, durante la sua performance a Sanremo 2023, il cantante ha distrutto la scenografia, finendo al centro di una bufera mediatica. Adesso però arriva la conclusione di questo drama. L’Agcom infatti fa sapere di aver semplicemente fatto un richiamo alla Rai, e in merito si legge:

“Con riferimento all’esibizione del cantante Blanco, il Consiglio dell’Autorità, a maggioranza, ha richiamato la Rai per il mancato rispetto della dignità umana e l’istigazione alla violenza e per non aver ottemperato agli obblighi, previsti dal vigente contratto di servizio, di promozione e diffusione di contenuti che valorizzano i principi di tutela della legalità e della dignità della persona, come declinati nel vigente contratto di servizio”.