Sempio davanti alla casa di Chiara Poggi il giorno del delitto: emergono dopo 18 anni le foto inedite del 13 agosto 2007
Nuove immagini riaccendono l’attenzione sul caso di Garlasco, l’analisi della criminologa Barbara Fabbroni Il 13 agosto 2007 Garlasco viveva ore…
Nuove immagini riaccendono l’attenzione sul caso di Garlasco, l’analisi della criminologa Barbara Fabbroni
Il 13 agosto 2007 Garlasco viveva ore sospese tra sgomento e confusione, mentre la notizia della morte di Chiara Poggi si diffondeva rapidamente e attirava familiari, amici e curiosi lungo via Pascoli, dove nuovi scatti mai visti prima mostrano Andrea Sempio accanto al padre Giuseppe in un contesto rimasto visualmente inedito fino ad oggi.
Le foto della youtuber
A diffondere le fotografie è stata la youtuber Francesca Bugamelli, che ha riportato all’attenzione pubblica immagini rimaste per diciotto anni in un archivio privato, contribuendo a illuminare un frammento di quel tragico pomeriggio segnato da tensioni, incertezze e dubbi che ancora oggi accompagnano la memoria del caso.
Nelle foto si vede Andrea Sempio osservare la residenza dei Poggi insieme al padre, mentre sullo sfondo diversi residenti parlano tra loro, creando un quadro spontaneo della reazione immediata della comunità, in un momento in cui le indagini muovevano soltanto i primi passi e gli investigatori cercavano risposte tra testimonianze confuse e prime ipotesi investigative.
Altri scatti ritraggono le gemelle Cappa, anch’esse presenti in via Pascoli in quelle ore convulse, mentre i carabinieri delimitavano l’area e i vicini tentavano di comprendere ciò che stava accadendo con una partecipazione emotiva evidente e comprensibile in un piccolo paese improvvisamente travolto da un crimine tanto violento quanto inspiegabile.
L’analisi della psicologa e criminologa Barbara Fabbroni
«Sono immagini rimaste nell’ombra per anni, custodite in qualche archivio privato o forse dimenticate in un cassetto» ci spiega Barbara Fabbroni. «Oggi, però, arrivano alla redazione di Francesca Bugamelli e mostrano un tassello finora poco esplorato del caso Poggi: Andrea Sempio presente sulla scena del crimine.
Secondo quanto dichiarato da Sempio in passato a Sit, quel giorno si sarebbe fermato a parlare con alcune persone, spiegando di aver visto molta calca lungo via Pascoli, tanto da incuriosirlo e indurlo a capire che cosa stesse accadendo.
Le fotografie, tuttavia, restituiscono un’immagine diversa: la folla non c’è. Sono presenti poche persone, tutte riconducibili ai primi arrivi dopo il ritrovamento.
La pubblicazione di queste immagini, rimaste nascoste per quasi due decenni, offre un raro sguardo sul clima di quella giornata e ravviva discussioni mai sopite, aggiungendo un tassello visivo a una vicenda giudiziaria che continua a generare attenzione e interrogativi, anche dopo la definitiva assoluzione di Alberto Stasi e la successiva condanna di quest’ultimo per omicidio con sentenza passata in giudicato».

«Tra le figure riconoscibili nelle foto» prosegue la criminologa «emerge il comandante dei Carabinieri di Vigevano, Cassese.
La particolarità? Indossa i guanti.
Un dettaglio apparentemente banale, ma che contrasta con quanto lui stesso ha sempre dichiarato: essere entrato nella casa Poggi senza indossarli.
Questa incongruenza apre un interrogativo: come si spiegano allora le impronte attribuite a Cassese sui muri dell’abitazione?
Le fotografie documentano anche l’arrivo delle cugine Cappa che scendono dall’auto come hanno sempre affermato nelle loro ricostruzioni. Presenti entrambe, si nota anche Paola con le stampelle. La donna di spalle che appare in alcuni frame è la madre delle cugine, giunta anch’essa sul posto nei primissimi momenti».
Andrea Sempio: i capelli lunghi, l’auto di famiglia e uno scatto casuale
«Una delle immagini mostra Andrea Sempio all’interno dell’unica auto di famiglia, con i capelli lunghi che portava all’epoca. È probabile che, fermatosi per chiedere informazioni, sia stato fotografato dai cronisti presenti» prosegue Barbara Fabbroni. «Un momento fortuito, uno scatto casuale diventato oggi un frammento rilevante della memoria visiva del caso. Nei casi di cronaca, proprio gli scatti casuali potrebbero diventare curiosi. Perché mostrano chi era lì, quando, e in quale posizione».
La domanda che resta
«Perché queste foto non sono mai emerse prima? Per quale motivo sono rimaste archiviate senza essere diffuse, nonostante il loro potenziale contributo alla ricostruzione di quei minuti concitati?
Il materiale arricchisce il mosaico dei primi minuti sulla scena, quelli in cui si fissano le impressioni, si formano le prime ipotesi, si stabiliscono i confini dell’indagine. Oggi queste fotografie potrebbero offrire uno sguardo nuovo su un momento cruciale della vicenda: attimi sospesi, i primi istanti sulla scena di via Pascoli, in cui tutto era appena iniziato e nulla, nel momento in cui questo immagini vengono scattate, era ancora stato compreso» conclude Barbara Fabbroni, psicologa e criminologa.
Quel pomeriggio di agosto torna così a vivere attraverso nuovi dettagli iconografici, che mostrano la presenza di amici e conoscenti della vittima davanti alla casa dei Poggi e restituiscono un’importante testimonianza del tumulto collettivo che seguì la scoperta del corpo di Chiara, ancora oggi ricordata con dolore da un’intera comunità.