Le dichiarazioni di Boris Johnson sulla libertà nel periodo della pandemia da Coronavirus
Come riporta il sito di Repubblica, con un video, nei giorni scorsi alla Camera dei comuni Boris Johnson era stato interrogato sul boom di contagi da Coronavirus in Gran Bretagna negli ultimi giorni. E il laburista Ben Bradshaw gli aveva fatto notare la netta differenza con i casi di diffusione in Italia e in Germania. Quindi aveva aggiunto che il motivo poteva essere quello di aver puntato sia a livello pubblico che locale sul sistema di tracciamento con anche test che funzionano davvero. Cosa che in Gran Bretagna non c’è stata.
Il premier inglese, quindi, aveva subito risposto mettendo sul piatto della bilancia la questione della libertà. Queste le sue parole alla Camera:
No, no credo che sia così. E credo che continuare come abbiamo fatto a tracciare e a fare test sul territorio, qualsiasi test o tracciamento effettuato credo sia fallace e non necessario. Ma in realtà c’è una sostanziale differenza tra il nostro Paese e tanti altri nel mondo, ci sono Paesi che amano la libertà. Se guardate alla storia di questo Paese degli ultimi trecento anni virtuosamente sempre all’avanguardia per libertà di pensiero e democrazia, è difficile costringere il nostro popolo a obbedire in modo uniforme a delle linee guida che considerate indispensabili. Quello che voglio dire oggi, rispondendo direttamente alla sua domanda, è tutti insieme di seguire le linee guida che abbiamo in vigore e di farlo nel modo più corretto. Questo dobbiamo fare.
Tralasciando quindi le scelte politiche della Gran Bretagna, per Boris Johnson nel suo Paese ci sono molti più contagi da Coronavirus rispetto ad Italia e Germania perché loro sarebbero amanti della libertà e gli altri no.
Ricordiamoci sempre che la nostra libertà finisce dove inizia quella altrui e viceversa. E in periodo di pandemia, come ha detto Sergio Mattarella, è bene amare la libertà, ma essere anche molto seri e rispettosi verso gli altri.