Macaluso Novella 2000 n. 17 2022

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Sorriso da conquista con Luca Macaluso: malattia parodontale

Redazione | 13 Aprile 2022

Che cos’è la malattia parodontale, da cosa deriva e come rimediare ai suoi danni: le dritte e i consigli di Luca Macaluso

Una delle patologie che colpisce i nostri denti mettendo a rischio la loro permanenza in bocca o riducendo fortemente funzionalità ed estetica è la malattia parodontale. Si stima che circa un italiano su tre ne sia affetto in vari livelli di gravità.

La malattia parodontale colpisce i tessuti di sostegno del dente, lasciando in completa salute il dente stesso. I tessuti di sostegno del dente sono gengiva, osso e legamento parodontale.

Cause di malattia parodontale

Le cause principali che portano all’insorgenza della malattia parodontale sono accumulo di placca batterica a seguito di manovre di igiene orale scarse o poco efficaci, e mancanza di sedute professionali periodiche di igiene orali (pulizia dei denti), restauri protesici o conservativi (corone/capsule, otturazioni) scorrette, che comportano stimoli irritativi per i tessuti gengivali e facilitano l’accumulo di placca.

Esistono abitudini alimentari che possono far insorgere la malattia parodontale? Nessun cibo di per sé è in grado di determinare l’insorgenza di questa patologia in presenza di una buona igiene orale. In mancanza di quest’ultima, però, sicuramente i cibi molli possono determinare un più facile e rapido accumulo di placca. La conseguenza principale è la formazione di tartaro, quindi di patologia gengivale.

Per quanto riguarda invece alcune abitudini viziate come il fumo di sigaretta (ma ancor più di sigaro e pipa), possono avere effetti negativi sulle nostre gengive per una riduzione dell’afflusso di sangue e conseguente danno gengivale.

Forme di malattia parodontale

La malattia parodontale ha un esordio sempre come gengivite. S’infiamma cioè la porzione più superficiale della gengiva (quella più vicina al dente), caratterizzata da rossore, facile sanguinamento e dolenzia d’intensità varia.

L’eventuale eliminazione di questa condizione porta all’approfondimento dell’infiammazione e al coinvolgimento dei tessuti più profondi (osso e legamento). Tessuti che vanno incontro a graduale riassorbimento lasciando progressivamente denudata la radice del dente, che inizia a perdere stabilità.

Quali cure

In primo luogo serve una prevenzione rigorosa, mediante igiene orale domiciliare scrupolosa con spazzolino, dentifricio e filo interdentale. E sedute d’igiene professionale, che debbono avere una periodicità di 4/6 mesi a seconda dei pazienti.

Nel caso si sia già instaurata, si potrà intervenire con le stesse metodiche sopra descritte e con l’intervento di un professionista per risolvere – dove possibile – i danni che si sono già determinati.

Consigli ai lettori

Sicuramente, tra i consigli che possiamo dare, c’è quello di stabilire un buon rapporto con il proprio dentista e igienista, seguire scrupolosamente i loro suggerimenti per l’igiene orale domiciliare, e sottoporsi con regolarità a controlli ed igiene professionale periodica.

La prevenzione è sempre la miglior cura.

Non dimentichiamo che la malattia parodontale può avere ripercussioni su patologie sitemiche quali diabete, patologie cardiache, patologie osteo-articolari, ecc.

a cura di Luca Macaluso