Studio Resente Novella 2000 n. 39 2020

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Studio Resente: il Governo che aiuta (solo) i cittadini forti?

Redazione | 17 Settembre 2020

L’opinione di Alessandro Resente sulle ultime manovre del Governo: lo Stato aiuta solo i più forti? Il caso Agnelli e […]

L’opinione di Alessandro Resente sulle ultime manovre del Governo: lo Stato aiuta solo i più forti? Il caso Agnelli e molto altro ancora.

Siamo alle solite! Agosto è un bel mese per far passare le cose in sordina! Quanti sanno che il Governo, nelle persone del Presidente del Consiglio Conte e del commissario straordinario Arcuri, hanno firmato con la FCA (l’ex Fiat per capirsi) un accordo per la produzione di oltre 27 milioni di mascherine al giorno?

Con questo, la società e la famiglia Agnelli continuano a ricevere aiuti di Stato, forse in cambio di lavoratori occupati. Mi piacerebbe che gli economisti italiani (a proposito, bravissimi a esprimere opinioni prima del Covid, ma ora dove sono spariti?) facessero uno studio. Quanti aiuti, agevolazioni e quant’altro ha ricevuto nel corso degli anni la società che una volta aveva sede a Torino ed era italiana? Ma non mi risulta che famiglia Agnelli e gli attuali discendenti abbiano rinunciato a stipendi o utili per investire in azienda.

Pensate che la produzione di 27 milioni di mascherine ogni giorno rappresenta oltre il 50 percento del fabbisogno giornaliero. E (questo è importante) non devono pensare come venderle, perché andranno a soddisfare principalmente le necessità della Protezione Civile e altri soggetti pubblici. Per cui, mascherine a produzione già venduta! A tali condizioni l’avrei fatto anch’io. Avrei trovato qualcuno che mi finanziava e, attenzione attenzione, avrei anche pagato le imposte in Italia. Vedo già il meccanico con le sue belle manone che inizia a confezionare mascherine con la macchina da cucire!

Una presa in giro verso i cittadini

Emerge per l’ennesima volta la mancanza di rispetto da parte di chi governa verso la popolazione. Non era meglio dare tante commesse a diverse realtà, che magari facevano lavorare i loro dipendenti, senza usare casse integrazioni o strumenti simili, e avrebbero con piacere versato le imposte in Italia? No, lo Stato aiuta solo i grandi. Peccato che, come si è sempre detto, il tesoro dell’Italia sono le piccole e medie imprese!

Ma poi tutta una serie di norme e provvedimenti per aiutare la Fiat… Pensate che la deducibilità del costo delle autovetture è ferma all’importo stabilito da Prodi nel 1997, di euro 18.075,99. Il che corrispondeva al valore medio delle utilitarie prodotte dalla società torinese.

Ricordo (anche se nessuno ne parla) che la famiglia Agnelli, attraverso la Gedi, è editrice di: La Repubblica, La Stampa, IL Secolo XIX, e di altre tredici testate locali. E possiede Radio Deejay, Radio Capital, Radio m2o, per cui può essere un buon supporto anche a livello politico.

Per una forma di rispetto, tali accordi o provvedimenti dovrebbero essere oggetto di maggiore informazione agli italiani. Bisognerebbe cioè evidenziarne i vantaggi per la FCA, e motivarne anche la decisione. Perché sono sicuro che, se facessimo dei conteggi seri, non so quante volte lo Stato italiano si sarebbe già comprato la società. Invece finora ha solo dato contributi, fondi, agevolazioni, protezioni. Tutto con i soldi dei contribuenti, che almeno avrebbero avuto il diritto di ricevere azioni della società per goderne degli utili.

Ricordo che FCA ha già ricevuto il finanziamento miliardario richiesto con garanzia dello Stato. Tutto facile per loro, mentre la stragrande maggioranza delle imprese sta ancora lottando per averlo.

Mi piacerebbe che, dopo tutti i vari decreti (Cura Italia, Rilancio, Liquidità, Semplificazione), ci fosse anche quello Pulizia. Almeno andrebbe finalmente a eliminare tutta una serie di norme, favoritismi, nomine che la gente comune conosce ed è stanca di subire, per riportare la fiducia nello Stato e nelle istituzioni.

Stiamo vivendo veramente una situazione brutta, non voglio utilizzare altri termini. Ai cittadini sono stati richiesti sforzi. Dagli imprenditori, che si son visti ridurre i ricavi e i guadagni, ai dipendenti, la cassa integrazione paga solo una parte dello stipendio. Ma non mi sembra di aver visto alcun provvedimento che riduca temporaneamente i compensi dei parlamentari. Sarebbe stato un gran bell’esempio!

E il primo a richiederlo dovrebbe essere il Presidente Mattarella, bravo a partecipare a commemorazioni, che mi permetto di dire non devono andare all’infinito, ma mai a sentire il popolo, gli italiani.

Allora, anche per chi sarà eletto domenica prossima, faccia tesoro di quanto scritto, e iniziamo a creare la Bell’Italia. Gli Italiani la vogliono!