Resente Novella 2000 n. 21 2022

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Studio Resente: l’Italia che riparte, voglia di aperitivo e serenità

Redazione | 11 Maggio 2022

Le opinioni di Alessandro Resente sulle ultime del governo Draghi: dal bonus dei 200€ agli aiuti all’Ucraina e la nuova austerity…

Ritorno alla normalità

Finalmente la vita vissuta sta ricominciando. Nelle città vedi le persone che riprendono le vecchie abitudini come quella dell’aperitivo serale, le piazze si rianimano e la gente ha voglia di uscire e di incontrarsi, di stare assieme e godere di quei piccoli momenti che colorano le giornate.

Ho sempre sostenuto che la moda sia uno specchio dei tempi, e mai come in questa stagione abbiamo assistito a una esplosione del colore, dal fucsia al verde senza dimenticare il giallo o l’arancione.

E arrivano anche gli inviti ai matrimoni! Feste bellissime, ormai tutti vogliono il wedding planner, trionfi di fiori e musica, perché il divertimento è il filo conduttore! Ci si rende conto ancora di più come gli ultimi due anni siano passati così, senza esserseli goduti o assaporati.

Certo io sono ancora qua a chiedermi se le scelte siano state le più corrette e giuste. Vedo molte incongruenze, e soprattutto le premesse dichiarate per alcune decisioni alla fine si sono manifestate completamente sbagliate. Le città d’arte traboccano di turisti stranieri, desiderosi di ammirare e riempirsi delle nostre bellezze. I ristoranti iniziano a recuperare le perdite degli ultimi due anni, la primavera si respira forte nell’aria.

Tutto sembra essere come prima, ma purtroppo per delle scelte inopportune e forse non valutate dal presidente del Consiglio Draghi ci aspettano periodi non facili, difficilmente accettabili e soprattutto non condivisibili.

In arrivo una nuova austerity

Si parla di una nuova austerity. Io ricordo benissimo quella del 1973-4, ma questa dipendeva da situazioni oggettive che purtroppo hanno destabilizzato il mercato, con le conseguenze che ben sappiamo!

Adesso invece molto dipende da situazioni e decisioni interne, prese di posizione di un governo. Ma soprattutto di un presidente del Consiglio scelto dal Presidente della Repubblica, che doveva portarci fuori dalla pandemia e rilanciare l’economia italiana!

Questi erano gli obiettivi da raggiungere, questo aveva garantito allo Stato italiano e ai suoi cittadini. Invece il nostro caro Draghi, dimenticandosi completamente dell’impegno assunto nei confronti degli Italiani nel momento che ha accettato l’incarico, ha destabilizzato un paese che stava ripartendo riuscendo a raggiungere livelli di crescita e sviluppo invidiati dalle altre nazioni europee.

Adesso, grazie a Draghi ci troviamo in fondo alla classifica degli Stati dal punto di vista della crescita. Ma non basta, dovremmo anche subire l’austerity. Ma Draghi sa che ci sono imprese che hanno ceduto merce con regolare fattura alla Russia e alla Bielorussia, e non riescono a ricevere i relativi bonifici perché il sistema delle sanzioni li ha bloccati? E cosa devono fare? Gli stipendi li devono pagare, i contributi e le imposte li devono versare! Però Draghi non si preoccupa di questo, non pensa che potrebbero essere aziende che potrebbero fallire.

Certo, ha attuato dei provvedimenti limitati e sempre indirizzati a determinate categorie. No, lui è tutto impegnato nell’acquistare armi da inviare all’Ucraina. Addirittura, l’elenco viene secretato. Ma perché?

Gli errori di Draghi

Rimango veramente allibito quando il Ministro degli Esteri Russo Lavrov arriva a dire, esternando la sua sorpresa visto il passato dei rapporti con il nostro Stato, che il nostro governo – non possiamo dire l’Italia perché gli Italiani non vogliono assolutamente questo – è in prima linea dal punto di vista dell’ostilità nei confronti della Russia.

Ma perché? Quali sono le vere motivazioni che hanno portato Draghi a prendere talune decisioni? Si è vista chiaramente la sua incapacità diplomatica, la quale ha creato solo danni. I premier delle altre nazioni europee hanno giocato d’astuzia, cercando di tessere rapporti diretti con Putin. No, noi no, solo sanzioni. Con tutto quello che ci sta comportando.

Poi, l’ultimo intervento di Draghi presso il Parlamento europeo dimostra chiaramente il suo astio verso la Russia, con affermazioni che nessuno dei grandi politici italiani si sarebbe mai permesso di dire. Vera chicca è stata la sua affermazione che l’Italia è un Paese nel quale esiste la libertà di espressione. Peccato che nell’ultimo elenco la nostra nazione abbia perso 17 posizioni, finendo dal 41° al 58° posto!

E poi tralasciamo i casi eclatanti di questi giorni, così come non posso dimenticare – caro Draghi – un recente passato che mi ha riguardato. Non posso accettare che quello che ci attenderà saranno solo restrizioni e limitazioni, dopo due anni chiusi in casa, durante i quali non potevano uscire, andare al ristorante o addirittura in certi periodi visitare i propri cari. Avevano chiuso perfino i cimiteri… (mai fornita una motivazione seria)

Mance agli Italiani

Adesso dovremmo soffrire anche a casa nostra! Ma non è possibile che dobbiamo accettare anche questo, e nessuno di chi governa che parli chiaramente agli Italiani! Le cose si capiscono, poi ti ritrovi un decreto e devi subire! No, Draghi è un grande, arriva a dare un bonus di 200 euro ai redditi inferiori ai 35.000 euro, però.

Vorrei ricordare a tutto il governo che le mance le danno i genitori o i nonni ai figli piccoli e ai nipoti, quando non hanno ancora entrate proprio. Ritengo decisamente offensivo – e questi sono i commenti di tutte le persone che ho sentito – nei confronti degli Italiani, dire “Vi do un contentino, così state zitti”.

Ma ci rendiamo conto? 200 euro quando tutto è aumentato e le famiglie hanno enormi difficoltà ad arrivare a fine mese! E per fortuna che Draghi parla con le persone! Dovrebbe aver capito la vera situazione. Con una mancetta non si risolve il problema. Molti vorrebbero rispedirla al mittente…

Un governo serio avrebbe preso in mano la situazione, intervenendo con forza per limitare gli aumenti. Avrebbe trovato soluzioni per garantire incrementi degli stipendi, avrebbe usato più diplomazia, e lasciatemi dire anche signorilità, nella questione della guerra. E magari avrebbe anche limitato gli aiuti, riservandone quote maggiori agli Italiani che ne avevano diritto. Le scelte di un governo per il popolo non possono danneggiarlo, così com’è successo. I palliativi e le mancette non sono sicuramente accettabili, bisogna adoperarsi e trovare le giuste soluzioni. Molti sono gli interventi che si possono attuare.

Adesso non c’è più tempo da perdere, si lavori con serietà per i giusti provvedimenti, altrimenti sarà il caso di lasciare libero il posto. E chissà che arrivi qualcuno che possa dire: «SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO”

a cura di Alessandro Resente