Timothée su Bones and All

Poche ore fa Timothée Chalamet ha partecipato alla conferenza stampa del suo nuovo film, Bones and All. La pellicola narra di due ragazzi ai margini della società che si innamorano per la prima volta. I protagonisti sono due vagabondi uniti da un oscuro segreto che intraprendono un viaggio di mille miglia per le strade più solitarie del midwest dell’America. In merito Chalamet, come riporta MoviePlayer, afferma:

“Il termine marginalizzato è fondamentale. Ho questa idea dell’isolamento, credo che tutti durante la pandemia abbiamo provato un isolamento profondo, ma abbiamo bisogno di contatti per capire chi siamo. La mia “tribù” è stata in Europa, a Gerusalemme così come a New York è stato importante capire che ci sono tante persone come me al mondo. Questo film realizzato durante il periodo pandemico e questa sensazione di non sapere chi sia la propria tribù, il non avere contatti sociali ci ha colpito. I protagonisti non hanno una vera identità ma grazie all’amore trovano il coraggio di crescere”.

A parlare è stato anche il regista Luca Guadagnino, che per la prima volta si trova ad ambientare un suo film su suolo americano:

“Ho sognato molto di fare cinema sull’immaginario di quello americano. Forse ho sempre cercato di rimandare l’argomento per timore, finché l’occasione si è manifestata quando David Kajganich mi ha fatto leggere il copione. Nel momento in cui ho letto la sceneggiatura ho inevitabile visto in questa storia un qualcosa che mi ha attratto profondamente, è stato molto naturale. La mia ambizione da un lato è avere il controllo del lavoro che faccio e al contempo abbandonarmi al piacere di lavorare con amici che hanno un’incredibile creatività. Mi sento di essere soddisfatto perché ho ho potuto avare questo nel mio mestiere”.

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