Uno scandalo senza precedenti scuote il basket americano
Arresti, legami con le cosche italoamericane e indagini FBI svelano una rete di scommesse clandestine altamente sofisticata Un terremoto giudiziario…
Arresti, legami con le cosche italoamericane e indagini FBI svelano una rete di scommesse clandestine altamente sofisticata
Un terremoto giudiziario si è abbattuto sul basket americano, superando la linea sottile che separa l’intrattenimento multimilionario dalle oscure trame del crimine organizzato. Con oltre trenta arresti tra le fila di un’organizzazione dedita alle scommesse illegali sulle partite NBA, l’eco di questo scandalo risuona fragoroso tra i palazzi di giustizia e i parquet più celebri degli Stati Uniti. L’indagine dell’FBI ha scoperchiato un sistema sofisticato di bische clandestine, un bookmaking sommerso che non solo muoveva ingenti capitali, ma vantava anche legami inquietanti con la mafia italoamericana di New York.
I nomi eccellenti e l’ombra del clan
A finire in manette non sono state soltanto pedine secondarie, ma anche volti noti al grande pubblico sportivo, capaci di garantire accesso e (si presume) informazioni vitali per alterare il meccanismo delle puntate. Tra gli arrestati, spiccano nomi di peso come la guardia Terry Rozie—una figura di spicco nel campionato—e l’allenatore Chauncey Billups, le cui posizioni all’interno del sistema restano ancora da chiarire completamente, ma che hanno sufficientemente sollevato un polverone mediatico. L’accusa non è di poco conto: avrebbero fatto parte, a vari livelli, della catena che alimentava la piovra delle scommesse clandestine, gestite con il sostegno logistico e finanziario di tre storiche famiglie della mafia italoamericana della Grande Mela: i Bonanno, i Genovese e i Gambino.
Gli inquirenti federali, che avrebbero seguito per mesi le tracce di denaro e le intercettazioni, parlano apertamente di un’alleanza criminale inusuale, dove la mafia—attraverso i suoi affiliati e soldati—avrebbe fornito la muscolatura, il recupero crediti e, soprattutto, l’infrastruttura necessaria per far girare questo fiume sotterraneo di puntate. La presenza di nomi così blasonati della malavita organizzata italoamericana alza inevitabilmente la posta in gioco, suggerendo che l’infiltrazione nel mondo dello sport professionistico sia un canale di riciclaggio e guadagno illecito che le cosche di New York non hanno mai del tutto abbandonato, ma che ora gestiscono con rinnovata, e tecnologicamente aggiornata, ferocia.
“Tolleranza zero” nei confronti di qualsiasi attività che mini l’integrità del gioco
L’NBA, attraverso i suoi portavoce, si è subito affrettata a esprimere il massimo sostegno alle indagini. Dietro le quinte, tuttavia, il rumor è che questo potrebbe essere solo l’inizio di uno scandalo molto più vasto, capace di svelare quanto profonda e radicata fosse la presenza criminale nelle dinamiche che muovono milioni di dollari ogni sera sul campo da basket. Resta ora da capire quali saranno le richieste di patteggiamento, quali le condanne e soprattutto, chi ha davvero tradito l’etica sportiva in cambio di un’uscita veloce e (troppo) facile dal tunnel delle scommesse clandestine.
Dario Lessa