Recenti scoperte in ambito neurologico, hanno correlato la corretta funzione intestinale con un cervello sano. Questi è altri temi saranno al centro della nostra nuova rubrica con il Dottor Settembre.

Ecco la rubrica del Dottor Settembre

Il cervello è l’organo principale del sistema nervoso umano e, insieme al midollo spinale, costituisce il sistema nervoso centrale e, come tale, controlla la maggior parte delle attività dell’intero organismo, elaborando, integrando e coordinando le informazioni che riceve dagli organi di senso e prendendo decisioni in merito alle istruzioni da inviare al resto del corpo. Con questa premessa prende oggi il via, qui su Novella 2000, una rubrica che proverà a spiegare le come la mente umana
possa incidere sulla qualità di vita delle persone.

La firma è del dottor Roberto Settembre, neurochirurgo presso l’ospedale Di Venere di Bari: «Sono davvero orgoglioso di quest’opportunità – spiega il professionista – perché mi offre l’occasione di poter spiegare aspetti medici, a volte, poco conosciuti».

Pochi sanno, ad esempio, che esiste un rapporto, decisamente marcato, fra cervello e intestino. I batteri e i segnali intestinali modulano infatti l’attività cerebrale e, allo stesso modo, il cervello è in grado di modificare l’equilibrio del microbiota mediante sostanze chimiche e ormoni che agiscono direttamente a livello intestinale: «Più del 20% dei pazienti con malattia infiammatoria intestinale – sottolinea Settembre – presenta all’anamnesi disturbi del sonno e depressione. Ma non solo: la composizione del microbiota intestinale può contribuire allo svi- luppo di disturbi neurodegenerativi come l’Alzheimer, il morbo di Parkinson e ictus.

Sarà questo uno dei temi che affronterò in questa rubrica. Temi popolari che abbiano ovviamente evidenzia scientifica ma che, nello stesso tempo, impatto diffuso sulle nostre comunità». Spiegheremo inoltre come il nostro cervello sia la porta di accesso all’anoressia: «Un recente studio – afferma Settembre – ha comparato la quantità di materia grigia, presente nel cervello di sedici adolescenti anoressiche, con altrettante in buona salute, utilizzando una precisa tecnica di neuroimaging. Il risultato ha mostrato che nelle giovani affette da meno di un anno da anoressia si verificava una significativa riduzione del volume della materia grigia nel lobo parietale inferiore e superiore, ovvero in quelle zone direttamente coinvolte nella rappresentazione mentale di sé. Il fatto che la patologia fosse di recente insorgenza ha indotto i ricercatori a pensare l’anomalia, a livello cerebrale, fosse pre esistente all’insorgenza dell’anoressia. Una scoperta di assoluta importanza».

Ci sarà dunque modo di spaziare in un campo ancora poco conosciuto e sul quale invece è giunto il momento di fare chiarezza: «Sarà un appuntamento con il lettore per me molto interessante. Parleremo di come combattere la demenza senile, di come siano diversi il cervello di un uomo da quello di una donna, di come contrastare il mal di testa e di cosa fare per stimolare e mantenere vivo il nostro aspetto cognitivo. Sarà insomma uno spazio libero dove proveremo a rendere meno oscuro un organo complicato come il cervello. Vi aspetto e buona lettura!».