Achille Lauro con una lettera spiega le sue performance a Sanremo 2020

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Achille Lauro con una lettera spiega le sue performance a Sanremo 2020

Andrea Sanna | 10 Febbraio 2020

Con una lettera pubblica sui suoi social ufficiali, Achille Lauro spiega le performance scelte per Sanremo 2020 Elettico, controverso e […]

Con una lettera pubblica sui suoi social ufficiali, Achille Lauro spiega le performance scelte per Sanremo 2020

Elettico, controverso e sempre originale. La presenza di Achille Lauro, anche in questa edizione del Festival di Sanremo 2020, ha fatto molto discutere i più, tra chi l’ha reputato geniale nelle sue scelte e chi invece si è detto dell’opinione opposta. Per porre fine alle varie polemiche scaturite in questa settimana di kermesse canora, l’artista romano ci ha tenuto a spiegare, con una lettera pubblica, la decisione di portare performance di forte impatto sul palco del Teatro Ariston.

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Lauro sapeva a cosa sarebbe andato incontro e al clamore mediatico che avrebbe suscitato nei telespettatori. Ma, nonostante tutto, non si è tirato indietro e con decisione è andato avanti per la sua strada facendo così valere i suoi ideali. A dar manforte e supportare Achille sono intervenuti anche Mara Venier o ancora Gianni Morandi, mentre contro di lui si è scagliata, tra i tanti, Radio Maria.

Ma a manifestazione finita, anche Achille Lauro ha voluto parlarne una volta per tutte e mettere un punto alle critiche ricevute. Per cinque serate il rapper ha mandato dei messaggi forti e decisi, non percepiti da tutti con positività.

Ecco dunque la lettera pubblicata dal cantante dopo la fine di Sanremo 2020. Achille ci ha tenuto a spiegare con parole chiare la scelta di portare su un palco importante come quello dell’Ariston performance di così forte impatto:

“Ho sempre contaminato un genere con l’altro cercando di inventare musica non catalogabile ed impossibile da etichettare.
Un anno fa ho iniziato ad immaginare la mia musica in modo diverso:
volevo creare una performance artistica che suscitasse emozioni forti, intense e contrastanti,
qualcosa che in pochi minuti fosse in una continua evoluzione visiva ed emotiva.
Un pièce teatrale lunga 4 minuti”.

Per poi aggiungere:

“ ‘Me ne frego’ è un inno alla libertà sul palco più istituzionale d’Italia.
La mia speranza è che potesse scuotere gli animi degli insicuri e le certezze di chi é fermo sulle sue certezze, perché è sempre fuori dalla ‘zona comfort’ il posto in cui accadono i miracoli”.

Continua per leggere la seconda parte della lettera pubblica scritta da Achille Lauro sui suoi social...

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