D'Ambrogio Novella 2000 n. 3 2022

Vip Style

Alla ricerca di… Kate Middleton con Elena D’Ambrogio

Redazione | 5 Gennaio 2022

Elena D’Ambrogio sull’elegante quarantenne Kate Middleton, destinata forse al trono come prossima Regina d’Inghilterra

Nascere sotto un fiabesco segno della Corona è senza dubbio la sorte di Kate Middleton. Alla soglia dei suoi primi “Anta” si può affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che abbia siglato la sua dimensione. Il magazine People le ha dedicato una copertina dichiarando “Kate sta fiorendo”.

Dichiarazione forse sminuente. Come se fino a adesso fosse stata solo un timido bocciolo. In realtà da tempo si è manifestata, premio di molta preparazione, studio rigoroso e pazienza, costruendo ogni giorno di più un’immagine di sé stabile, credibile e amata.

Da sempre affascinante, carismatica, bella fisicamente e sorridente, la Duchessa di Cambridge ha radicato bene ogni suo passo per giungere a una piena consapevolezza, a una giusta autostima e alla capacità di adeguarsi da subito alle regole della Corona senza snaturarsi. Capacità che l’hanno conclamata all’altezza di Sua Altezza.

Da qui, la strada verso il ruolo di Regina Consorte non potrà che essere sempre più luminoso.

Kate non sbaglia un colpo

Katherine Middleton nasce a Reading, vicino a Londra, da una famiglia borghese, senza un goccio di sangue blu nelle vene ma con tanta attrazione verso l’aristocrazia.

Provvidenziale la visione di mamma Carol, che le fa frequentare la stessa Università del Principe William, dove il colpo di fulmine tra i due, come fosse la trama di un film, avviene repentino durante una sfilata di moda in cui un’irresistibile Kate sfilava in lingerie.

Da quel momento sono inseparabili. Dopo alti e bassi fisiologici, tipici di ogni coppia, ecco arrivare il tanto atteso annuncio di fidanzamento.

La fanciulla radiosa, accanto al futuro marito, sfoggia l’anello un tempo appartenuto a Diana, e il film prosegue. Poi il “sì” che tutti aspettavano. Da allora Kate, Duchessa di Cambridge, entra a far parte della famiglia reale più famosa al mondo. Diventa Windsor, e lei, ben conscia del nuovo ruolo, l’adempie come meglio non si potrebbe.

Amata dalla Regina e dai sudditi, appare impeccabile in ogni circostanza. Sorridente, gentile, elegantissima, Kate sembra davvero nata per diventare un giorno Regina. Ma Kate e William sono giovani, confonde parlare di loro in maniera così vissuta. Sembra che si tirino le somme di un’intera vita ancora tutta da vivere.

Cosa li rende così interessanti? Che cosa li contraddistingue da altri? Sono simpatici, e soprattutto si direbbe che formino una coppia vera.

La chiave di volta è che non fingono. Hanno avuto anche loro i necessari rodaggi, quindi un breve periodo di convivenza, come una coppia normale, prima del passo ufficiale.

Sono una boccata d’aria fresca, sono rassicuranti. A volte fin troppo perfetti. Ma questo aspetto non è tedioso, piuttosto è indicativo di continuità. Del resto il mito fondativo della monarchia è quello di presentarsi al resto del Paese come una famiglia modello, legittimità fondamentale della Famiglia Reale.

William con Kate ha restituito credibilità in questo senso.

La Duchessa di Cambridge ricorda molto la Regina Madre, mamma di Elisabetta, persona perno nell’operazione di salvataggio della monarchia dopo la nota crisi dell’abdicazione di Edoardo VIII.

Kate appartiene a un’epoca diversa, periodo in cui i mass media governano il funzionamento dell’immaginario collettivo. Per lei è più naturale piacere. Ma non c’è dubbio che ci metta tanto studio, tanto impegno e tanta applicazione, nella sua capacità di affascinare le masse.

Certamente Kate sarà negli anni a venire il punto di riferimento della Famiglia Reale. Il matrimonio dinastico tra la monarchia e le nuove classi emergenti ha unito i Duchi di Cambridge in una indissolubilità che asperge fiducia.

Bisogna, per contro, non sottovalutare la bravura dei Windsor nella capacità di adattabilità al nuovo. Kate, grande sportiva, non solo giocava a hockey. Era il capitano della squadra, quando si muove lo fa solo al top e con ogni consapevolezza. Ha imparato l’arte del sapersi destreggiare in ogni circostanza dando il meglio di sé, e la sua spontaneità deriva dal fatto che ha ben chiare le regole.

Ha una vita privilegiata, ma non di agi. Sposare un Principe erede al trono non è come sposare un milionario famoso. Le condizioni sono tassative. Ma Kate, da buona sgobbona, ha studiato il mestiere e non dimentica che quando l’erede al trono inglese ti propone di sposarti non ti sta offrendo solo il suo amore. Ti sta facendo un’offerta di lavoro. Kate l’ha capito, e da quando ha varcato la soglia dell’Abbazia di Westminster il 29 aprile 2011 questo lavoro lo ha sempre svolto egregiamente.

Il ‘lavoro’ di Kate

Ha saputo conquistare il Principe Carlo, ma soprattutto ha avuto gli argomenti e le doti personali per stringere un legame profondo con la Regina Elisabetta, la quale a sua volta ha compreso bene che William e Kate rappresentano il volto nuovo della monarchia che unisce tradizione e contemporaneità.

Impeccabile nel protocollo, corretta nella scelta del look, la Principessa è talmente copiata da aver generato un indotto di riguardevole conto nella crescita dei brand su cui ha puntato per la sua immagine con il tocco da Re Mida.

I sudditi la amano per il modo normale di vivere la monarchia. E sorprende con classe, sempre fedele al ruolo che si è conquistata. Basti pensare all’inedita performance che l’ha vista al fianco dell’artista Tom Walker, durante il concerto di Natale dei giorni scorsi Together at Christmas, mentre accompagna al pianoforte il cantautore in un commovente duetto per ricordare i morti di Covid.

Kate Middleton, Duchessa di Cambridge, futura Regina Consorte, spontanea e perfetta, mai parca di sorrisi tranne che le circostanze non lo impongano, è davvero un’icona di bravura, di eleganza, di bellezza e di astuzia.

Grande conquistatrice di consensi, potrà festeggiare il suo quarantesimo compleanno con la fierezza di chi ce l’ha fatta, di chi non ha mai smesso di prepararsi per essere quella che è, con l’orgoglio di essere già andata oltre lo stringere mani e salutare, e la semplicità di chi anche nel sistemarsi continuamente i capelli ne ha fatto un’arte.

a cura di Elena D’Ambrogio