Alessandro Gualdi Belle da Vicino Novella 2000 n. 30 2020

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Belle da Vicino di Alessandro Gualdi: come avere un lato B impeccabile

Redazione | 17 Luglio 2020

Il dottor Alessandro Gualdi su come la medicina estetica intervenga a migliorare il lato B, un dettaglio irrinunciabile da Venere […]

Il dottor Alessandro Gualdi su come la medicina estetica intervenga a migliorare il lato B, un dettaglio irrinunciabile da Venere in poi.

Al Museo Archeologico di Napoli, regina tra le statue è la Venere Callipigia, un aggettivo derivato dal greco che letteralmente significa: dalle belle natiche. E in effetti, la Venere scolpita nel marmo nel I o II secolo d.C., copia di un originale in bronzo del III secolo a.C., quanto a lato B sta proprio bene. E lo sa anche, visto il gesto in cui è ritratta. Solleva il peplo per spogliarsi, si volta per rimirare la sua stessa bellezza e ci invita a guardare proprio lì. Certo, è Venere, una dea, se non è bella lei… In più è di marmo, e non conosce i cedimenti che affliggono noi mortali.

Un bel lato B, sodo e rotondo inorgoglisce chi l’ha, attira chi lo guarda. In questi tempi abitini leggeri e costumi che coprono il minimo, ogni spiaggia diventa una sfilata. Chi non è Venere, non è baciata dalla dea Fortuna del DNA e non è scolpita nel marmo, può farsi aiutare da noi chirurgi estetici.

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Si possono rimodellare le natiche in due modi: con il lipofilling (avremo modo di parlarne) o con la gluteoplastica additiva, e si possono anche integrare le due procedure per ottenere un risultato ottimale per il corpo della paziente e le sue aspettative estetiche.

Che cos’è la gluteoplastica additiva

La gluoteoplastica risolve il problema del volume a chi ha un profilo piatto. L’operazione è simile a quella del seno: si inseriscono delle protesi di volume consono al risultato cercato.

Un tempo le protesi venivano inserite all’interno del muscolo, una tecnica ormai abbandonata perché aveva tempi di recupero lunghissimi (serviva oltre un mese per riprendere la vita normale) e un effetto non ottimale. Le chiappe rifatte erano riconoscibili anche a occhi non troppo esperti.

Oggi le protesi vengono inserite tra muscoli piccolo e grande gluteo. L’operazione in sé è relativamente veloce, e la paziente subito dopo può camminare e sedersi. Anzi, è bene che lo faccia per rinforzare i tessuti. Nel giro di una settimana, poi, si cicatrizza anche il piccolo taglietto (circa 3 centimetri) fatto tra le natiche, in un punto invisibile, usato come accesso. Fine, per sempre (o quasi).

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Non servono “tagliandi” periodici, a meno che non sia una necessità della paziente aumentare o diminuire il volume. Il risultato finale è praticamente impossibile da distinguere da un sedere naturale. Alla vista, ma anche al tatto.

Con la gluteoplastica possiamo inter- venire sul volume del Lato B, ma non cambiare la forma. Per avere un sedere alla Belen (sodo, alto, rotondo eccetera…), serve comunque tanto sport. E se la genetica non è favorevole, anche un po’ di lipofilling che può aiutare a rifinirei dettagli della forma. Ma di questo parleremo in un’altra occasione.

a cura di Alessandro Gualdi