A pochi giorni dalla chiusura dell’incidente probatorio si definisce il quadro delle prove scientifiche, tra indizi   e un unico elemento ancora al centro del confronto tecnico

Il punto a 10 giorni dalla data decisiva

Il 18 dicembre rappresenta la prima tappa cruciale della nuova indagine sul delitto di Garlasco. Con la chiusura dell’incidente probatorio verranno fissate le conclusioni delle analisi scientifiche raccolte negli ultimi mesi a carico di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso con Alberto Stasi o altri soggetti. Nessun elemento schiacciante è emerso finora, ma una serie di indizi che dovranno essere valutati nel contesto complessivo dell’inchiesta tradizionale, tuttora in corso.

Le analisi sui reperti del 2007

La spazzatura repertata nella casa dei Poggi nel 2007 non ha fornito tracce utili: i Dna emersi – di Stasi e della vittima – risultano compatibili con presenze non collegate al delitto. Nessuna impronta riconducibile a Sempio. Anche le fascette, gli acetati e gli altri reperti storici non hanno aggiunto elementi nuovi. Le uniche impronte recenti identificate appartengono al fratello della vittima e a un carabiniere.

Il nodo centrale: il Dna sotto le unghie

L’unico dato di rilievo è la traccia genetica rinvenuta sotto le unghie di Chiara Poggi. Il perito del gip l’ha associata alla linea paterna di Sempio, sebbene si tratti di un Dna parziale e mitocondriale, non attribuibile a una singola persona. La difesa sostiene l’ipotesi della contaminazione indiretta, mentre i consulenti della procura ribadiscono la compatibilità dell’aplotipo. Su questo punto è atteso il confronto più serrato del 18 dicembre.

L’ombra dell’impronta 33

Un ulteriore elemento controverso è la cosiddetta impronta 33, che potrebbe essere nuovamente proposta per l’inserimento nell’incidente probatorio. Secondo la procura potrebbe ricondurre a Sempio, ma la difesa contesta. Il reperto non è più disponibile e le valutazioni si basano su fotografie, rendendo l’esame complesso e non conclusivo.

Cosa aspettarsi

La chiusura dell’incidente probatorio non fornirà risposte definitive, ma definirà il perimetro delle prove tecniche che saranno poi discusse nell’indagine principale. Il dossier su Sempio resta aperto, sospeso tra indizi e un unico elemento scientifico ancora tutto da interpretare.