Sangiovanni vuole combattere la mascolinità tossica
Nel panorama artistico sempre più persone di recente stanno portando avanti una battaglia di inclusività, fluidità e contro la mascolinità tossica. Pensiamo ai Maneskin che, vincendo Sanremo (che li ha portati poi alla vittoria dell’Eurovision), hanno dato un forte segnale a livello sociale decisamente ampio, considerando la portata del Festival.
Sempre al Festival c’era anche Madame, che sul palco ha portato la sua arte e i suoi messaggi non solo con la sua canzone, ma anche nel modo di essere e vestire. E adesso tra coloro che si stanno battendo per questo c’è il suo amico e collega Sangiovanni, vincitore della categoria canto ad Amici 20. Proprio ieri è uscita una sua intervista in cui ha parlato di questo argomento e del suo pensiero a riguardo.
È brutto parlarne nel 2021 perché non dovrebbe più esistere, ma la mascolinità tossica per me è basarsi su tanti stereotipi, tanti limiti della mente, portati avanti da uomini e donne che riescono ad accettarsi come tali solo in determinati casi. In questa visione l’uomo chiaramente deve essere alto, bello, muscoloso… tutte cose che per me non esistono. Credo che in ogni persona ci sia un po’ di tutti e due i sessi e forse alcuni lo reprimono per questa paura di essere visti come non idonei. Nel mio caso riconosco di avere dei lati femminili e mi piacciono, sono me stesso sempre. Ho sentito anche dei commenti banalmente per il fatto che uso lo smalto, sembra che lo smalto influisca sulla virilità. Da un lato non capisco perché l’uomo di oggi debba essere per forza virile, dall’altro ugualmente non so perché lo smalto dovrebbe sottrargliela.
Se avessi la soluzione avrei già cambiato le cose, davvero. Io lancio il mio messaggio senza magari fare tanto rumore, perché le parole sono molto forti, io ci do tanto peso, quindi se vengono ascoltate si può cambiare qualcosa. Per farle ascoltare, però, non serve per forza ricorrere a modi rumorosi, bisogna cercare di capire cos’hanno le persone nella testa e tanta unione. C’è bisogno anche di ideali positivi che promuovano questo pensiero, so che è un paragone lontano, ma io mi rifaccio sempre a quello che ha fatto Martin Luther King. Con un enorme discorso ha trovato il seguito di tantissima gente e forse è proprio questo che serve: trovare le persone giuste che vogliano ascoltare quello che hai da dire, e che a loro volta, dopo, lo dicano a qualcun altro.