La confessione del Principe Harry
Sono trascorsi due mesi da quando è stato pubblicato Spare, il libro scandalo del Principe Harry. Come ben sappiamo all’interno della sua biografia bomba, il Duca di Sussex ha rivelato segreti inediti sulla Royal Family inglese, senza risparmiare nessuno, dalla Regina consorte Camilla, a suo padre Re Carlo, a suo fratello William e sua cognata Kate. Nonostante Harry abbia demolito la sua famiglia, sembrerebbe che la prima stesura del romanzo contenesse ben 800 pagine, a differenza delle 400 poi pubblicate. Proprio nel corso di una recente intervista per The Telegraph, il Principe ha infatti rivelato di essere stato costretto a tagliare alcune parti scottanti su William e Re Carlo, per salvaguardare suo fratello e suo padre. Ma non solo. Il Duca ha fatto sapere di avere materiale a sufficienza da poter scrivere un secondo libro, ma di aver evitato di fare certe rivelazioni, temendo di non essere perdonato. Queste le sue dichiarazioni, riportate da FanPage:
“La prima bozza del libro Spare era diversa. Era composta da 800 pagine, mentre il libro finale ne conta 400. Mettiamola così, potevano essere due libri. La parte più difficile è stata tagliare. Ci sono alcune cose che sono accadute, soprattutto tra me e mio fratello e, in qualche modo, tra me e mio padre, che non voglio che il mondo sappia, perché non credo che mi perdonerebbero”.
Ma non è finita qui. Il Principe Harry infatti ha anche ammesso di avere uno scopo: quello di salvare la Royal Family da sé stessa, in particolare per il bene dei tre figli di William. Ecco cosa ha affermato il Duca di Sussex in merito:
“Il mio scopo non è quello di distruggere la monarchia. Avverto la responsabilità di riformarla per il bene del Principe George, della Principessa Charlotte e del Principe Louis. Sto cercando di salvarli da loro stessi. So che almeno uno di questi tre bambini, farà la mia fine, sarà considerato una ruota di scorta. E questo fa male e mi preoccupa. William è stato molto chiaro con me: i suoi figli non sono una mia responsabilità”.