NEWS

Tra i fatti di Orlando e la partita della Nazionale, il risentimento di Osso e di Luxuria, ma come si rispetta un lutto, una perdita, va rispettata anche una gioia

Roberto Alessi | 14 Giugno 2016

L’amico Matteo Osso, nel suo spazio Ridotti all’Osso, ha scritto un post sul nostro sito Novella2000.it e non sono d’accordo […]

L’amico Matteo Osso, nel suo spazio Ridotti all’Osso, ha scritto un post sul nostro sito Novella2000.it e non sono d’accordo con lui. Me ne compiaccio di questa divergenza, perché pareri discordanti non possono che rendere più ampio il pensiero di questo sito.

Osso in un suo post scrive (leggi qui) a proposito della strage del Pulse di Orlando e la partita Italia Belgio degli europei di calcio: “…speravo che davanti alla più grande strage compiuta nella storia per mano di un criminale assassino (nulla conta che fosse mosso dalla religione, dall’omofobia o dalla noia)… speravo che davanti a tutto questo si potessero perdere pochi minuti di gioco e riflettere su quanto quello stesso gioco sia un lusso che potrebbe esserci tolto dalle ragioni della sicurezza, o dalla paura”.

Bene, calcolato che sono d’accordo con lui, che agli Europei ci doveva essere un segnale più forte di fronte alla strage di Orlando, non mi sento di condannare chi, dopo aver saputo di quello che era successo il giorno prima, la sera dopo gioisse per i due gol segnati dalla Nazionale azzurra al Belgio.

Noi italiani da sempre sappiamo vivere i nostri drammi e le nostre gioie alternandoli, non senza dimenticare il dolore, ma rispettando, rispettare, sì, anche una gioia, perché come si rispetta un lutto, una perdita, va rispettata anche una gioia, una nascita o una vittoria. «Il calcio è una gioia, una gioia che gli estremisti del sedicente stato islamico vorrebbero debellare, vietare, proibire, per questo la partita andava giocata», mi dice Luxuria. «Però noi della comunità gay abbiamo sentito gli etero lontani dalla strage di Orlando, come se il fatto che la discoteca era gay rendesse la cosa più lontana». Forse è stato così perché Orlando è davvero lontana, come lo era Colombine, forse quelli della Uefa hanno preferito, sbagliando, non affrontare la cosa per evitare provocazioni… Forse. Certo, si doveva fare di più, anche se mediaticamente la tragedia di Orlando è stata più che coperta dalla tv e dai giornali. Alle vittime va solo la nostra pietà, la nostra preghiera, anche se Filiberto Mattina, sulla mia pagina di Facebook mi ha scritto: “Alessi invidio la sua fede e la trovo sincera, ma non credo più agli uomini: tanta cattiveria inizia a farmi paura”. Ma se qualcuno, compreso Osso e Luxuria, ha avvertito che non si è detto e fatto abbastanza, come uomo di comunicazione posso assicurare che gli italiani, parlo di quelli sani ovviamente, non di quei quattro pazzi misogini e omofobi, erano tutti con le ragazze i ragazzi di Orlando. Riposino in pace.

< Indietro Successivo >