Alberto Armatore avvisa: 'Sul web occhio ai falsi d'autore sul web!'

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Alberto Armatore avvisa: ‘Sul web occhio ai falsi d’autore!’

Redazione | 28 Agosto 2020

Per molti, gli influencer hanno sostituito TG e giornali come fonti d’informazione, ma non è detto sia un bene. Ce […]

Per molti, gli influencer hanno sostituito TG e giornali come fonti d’informazione, ma non è detto sia un bene. Ce ne parla L’Educatore influencer, Alberto Armatore

«Ma che me ne frega di quello che pensano i personaggi famosi, del Coronavirus, del 5G, del terrapiattismo o dei vaccini?». Mai domanda fu più sbagliata! L’informazione, oggi – fa notare l’Educatore influencer Alberto Armatore – non è più trasmessa dai telegiornali o dalle importanti testate giornalistiche. Queste sono viste come anacronistiche e con un linguaggio ormai superato.

I titoli in sovrimpressione non hanno certamente lo stesso impatto di un hashtag, né la stessa possibilità di circolare su tutti i cellulari del mondo. Ma, soprattutto, quei giornalisti che parlano chi sono? Cosa fanno quando staccano da lavoro? Cosa gli piace mangiare o vedere? Insomma: chi li conosce, i giornalisti? Invece Fedez, la De Lellis, Vacchi, questi sì che sappiamo chi sono, cosa fanno, cosa mangiano e come parlano. Questi sì che li conosciamo! E allora di quello che dicono loro possiamo fidarci, proprio come ci fidiamo di un amico di vecchia data, o di un parente, ma siamo poi così sicuri? Con questo passaggio Alberto Armatore porta i lettori a riflettere.

È vero, anche i Tg hanno ormai perso di credibilità – perché è ormai conclamato che ci siano giornalisti di una certa bandiera o di un’altra – ma cosa ci spinge a fidarci di più di un influencer? Ve lo dice l’Educatore Influencer Alberto Armatore: la confidenza che crediamo di avere con loro, una confidenza che pian piano diventa un’autorità. E allora, le fake news o – diciamolo in italiano – le “notizie false” in bocca a loro diventano: falsi d’autore!

Per tale ragione Alberto Armatore prende da esempio il caso di Arielle Charnas. Lei, la famosissima fashion blogger americana da un milione di follower. Contratto il Covid, ha annunciato di voler abbandonare New York per recarsi negli Hamptons e il tutto mentre il sindaco di NY impartiva alla popolazione l’ordine di restare a casa!

Anche in Italia non sono mancati comportamenti del genere che – come puntualizza Alberto Armatore – se compiuti da un influencer suscitano poi lo stimolo a essere imitati, proprio come suscita questo impulso il loro lifestyle. Prendiamo il caso di Victoria Queen Tei, influencer da 16.000 follower su Instagram, che ha affermato in piena pandemia: «Io continuerò a uscire. Quando morirà una persona di età tra i 20 e i 40 anni, insomma una giovane e in salute, allora mi preoccuperò».

Per concludere, infine, Alberto Armatore suggerisce che, invece, dovremmo prendere esempio dalla Finlandia, dove il governo, guidato dalla 34enne Sanna Marin, ha deciso di veicolare messaggi e informazioni attraverso gli influencer del proprio Paese.

Questa è la rivoluzione che vorrebbe Alberto Armatore: quella dove gli influencer possano trasformarsi in nuovi canali di informazione. Guidati, però, non dall’istinto o dall’ignoranza spacciata per libertà d’espressione, ma dalla responsabilità di parlare a milioni di persone pronte a fare o imitare quello che vien detto e visto.