Ballando con le Stelle: l’accusa pesante alla giuria
A cura di Rossella Erra Le dichiarazioni di Raimondo Todaro da Caterina Balivo accendono il dibattito sulla competenza della giuria…
A cura di Rossella Erra
Le dichiarazioni di Raimondo Todaro da Caterina Balivo accendono il dibattito sulla competenza della giuria di Ballando e sul ruolo di Carolyn Smith
Non è semplice per me scrivere questo articolo, perché sono particolarmente coinvolta e, quando entrano in gioco i sentimenti, restare obiettivi e super partes non è facile. Sono molto legata a Carolyn Smith, la presidente della giuria di Ballando con le stelle, e sono anche affezionata a Raimondo Todaro, ex ballerino e vincitore ben 5 volte proprio di Ballando. Un argomento per me spinoso, ma che mi sta a cuore ed è per questo che non emetterò un giudizio, ma proverò ad analizzare le posizioni delle due parti.
Da quando è nato Ballando con le stelle, un ruolo fondamentale è stato rivestito dalla giuria, che con i voti ha condannato o esaltato i concorrenti, determinando l’uscita o la vittoria dell’uno o dell’altro. Ma qual è il metro di valutazione? Non c’è! O meglio, non esiste un manuale del bravo giurato, e per di più i giurati non sono tutti dei tecnici e quindi la loro competenza tecnica è limitata o addirittura inesistente. L’unica competente in materia è Carolyn Smith, ballerina, coreografa e giudice internazionale, esperta di danza sportiva: quindi chi più di lei è in grado di giudicare i concorrenti di Ballando, come poi materialmente fa dal 2007?
Le critiche di Raimondo Todaro
Ma è proprio sulla modalità del giudizio e sulla composizione dei membri della giuria che si è inserito Raimondo Todaro, il quale a La Volta Buona (il programma condotto da Caterina Balivo) ha dichiarato di ritenere i giurati più opinionisti che altro, non avendo le competenze professionali e tecniche per giudicare i balli. Ha aggiunto che Carolyn si fa influenzare negativamente da loro, tanto da non riconoscere un evidente fuori tempo nel ballo di Nancy Brilli. Affermazione netta e dura, che così tende a mettere in discussione il suo ruolo centrale di giudice tecnico. Frasi, chissà, forse da ricondurre vecchie ruggini createsi quando Raimondo era concorrente.
Non essendoci Carolyn in studio, ho ritenuto opportuno chiarire che il suo ruolo è sì tecnico, ma prende in considerazione vari aspetti: il miglioramento del concorrente, il numero di passi, i sollevamenti, le prese, le linee delle braccia e delle gambe, l’attitudine al ballo, il mood con cui si affronta l’esibizione. Lei ha una mente aperta, frutto di oltre 56 anni di gare e giudizi tecnici, che vanno ben oltre il piede steso o la postura della schiena, e valuta anche l’evoluzione umana della persona.
Emozioni contro tecnica pura
Comprendo la frustrazione di molti ballerini e anche di molti concorrenti, che a volte si vedono valutati alla stregua di chi ha ballato peggio, di chi casomai è stato più simpatico o di chi ha portato una storia personale di maggiore impatto emotivo. Lo stesso Raimondo ha ravvisato la necessità di inserire più giudici tecnici, in modo da avere più visioni tecniche e meno opinioni personali.
Ma può Ballando diventare una mera gara di ballo in cui tutto si riduce a un voto, a chi fa tutti i passi di una coreografia? Io credo che la risposta sia no, perché Ballando da sempre è un programma variegato, un talent che si fonde con un people show, in cui, oltre alla gara di ballo, si mostra la vita dei concorrenti e attraverso i loro racconti le persone da casa si possono identificare nelle loro storie e condividere gioie e dolori, per sentirsi meno soli, anche se solo per qualche ora. Ed è questo l’elemento fondamentale che lo differenzia da una pura gara di ballo, in cui si esalta l’eccellenza e la tecnica della performance: a Ballando scendono in pista a ritmo di musica i sentimenti e le emozioni e per giudicarli non basta un freddo numero, ma ci vuole un cuore che batte.
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