Delitto di Garlasco, la recente perizia sul Dna apre nuovi scenari
Compatibilità genetica con la linea maschile dei Sempio, ma gli esperti escludono un’identificazione certa La nuova perizia depositata nell’incidente probatorio…
Compatibilità genetica con la linea maschile dei Sempio, ma gli esperti escludono un’identificazione certa
La nuova perizia depositata nell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco riaccende l’attenzione su un caso ancora denso di interrogativi e richieste di verità, mentre gli inquirenti valutano con cautela ogni elemento tecnico emerso negli ultimi mesi. La genetista Denise Albani spiega che il Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi mostra un profilo compatibile con la linea maschile della famiglia Sempio, ma precisa che la quantità ridotta del materiale recuperato rende impossibile associare quel profilo a una singola persona.
Gli accertamenti confermano che i marcatori genetici ricavati rientrano nella stessa linea paterna dei Sempio, ma la studiosa sottolinea come gli “aplotipi misti parziali” ottenuti derivino da tracce fortemente degradate e dunque poco idonee a definire un’identità individuale. La relazione consegnata agli atti evidenzia un supporto biostatistico “moderatamente forte/forte e moderato”, una formula che indica compatibilità teorica senza raggiungere la soglia di affidabilità necessaria per trarre conclusioni definitive.
Gli inquirenti osservano che la perizia non modifica l’impianto processuale acquisito, pur aggiungendo un tassello significativo alla ricostruzione dei frammenti biologici raccolti sulla scena del crimine, dove ogni dettaglio viene riesaminato alla luce delle nuove tecniche genetiche. La stessa Albani invita alla prudenza interpretativa, ricordando che le condizioni delle tracce hanno imposto limiti non superabili nemmeno con metodologie avanzate, perché la scarsità del materiale impedisce analisi complete.
Il deposito dell’elaborato riapre discussioni già affrontate negli anni, mentre gli investigatori cercano di comprendere se questi risultati possano offrire elementi utili o restino confinati nell’ambito delle compatibilità statistiche, senza reale valore identificativo. L’incertezza che accompagna la nuova perizia alimenta un dibattito acceso, poiché il caso Poggi continua a generare quesiti complessi e a richiedere verifiche rigorose, in un contesto dove ogni dato scientifico necessita di letture misurate e prive di semplificazioni.