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Divorzio is the new affare del secolo – Gwyneth Paltrow edition

Matteo Osso | 21 Settembre 2016

Gwyneth Paltrow

Divorzio. La parola più citata sicuramente nelle ultime 24 ore, con la notizia bomba (facciamo petardo, se ne parlava già […]

Divorzio. La parola più citata sicuramente nelle ultime 24 ore, con la notizia bomba (facciamo petardo, se ne parlava già da tempo) della fine di una delle più perfette, mielose, sdolcinate unioni di Hollywood, quella che talmente aveva avuto la presunzione di essere eterna che era stata battezzata con un nome tutto suo: Brangelina.
Beh, come si dice: chi di glicemia ferisce, di glicemia perisce. Anche i principi azzurri tradiscono, anche le perfette alchimie di coppia possono finire, e se nel mondo normale, quella fatta di mutui per 60 metriquadri e rate per un’auto in due tutti noi ci auguriamo che una volta fatto Il passo non ci siano più ripensamenti, nel luccicoso mondo delle star entrare e uscire dai matrimoni sembra -più che un tormentato processo cui la vita ci sottopone- un grande, grandissimo, milionario affare.
Ne sa qualcosa Gwyneth Paltrow, che si è messa all’opera per ricavare un guadagno di oltre 9 milioni -e dico NOVE MILIONI– di dollari dalla vendita dell’attico nella zona di Tribeca a New York, luogo che fu dolce alcova durante il suo matrimonio con il cantante dei Coldplay Chris Martin, e che oggi la bionda attrice vuol vendere alla ragguardevole cifra di quattordicimilioniduecentocinauqntamila dollari. Provate a leggerlo tutto d’un fiato se ci riuscite.
La notizia è stata diffusa dall’informatissimo blog Casa.it , che monitorizza con precisione chirurgica il fluttuare del mercato immobiliare delle star, regalandoci puntualmente deliziose pillole di lusso sfrenato, capricciosi guardaroba da raggiungere con il navigatore, scampoli di semplice vita quotidiana tra cucine in marmo di Carrara e biblioteche piene di libri probabilmente mai letti.
L’attico in questione consta di 400 metri quadrati di superficie, con terrazzone che non si sa mai uno soffrisse di claustrofobia, tre camere da letto ovviamente con bagni privati, per l’appunto una biblioteca, e un campo da calcio come soggiorno. Il tutto è stato sventrato, rifatto, rivestito di materiali pregiati, arredato lussuosamente con l’aria finto classicheggiante tipica dei salotti borghesi americani, pronti a stupire gli ospiti non tanto per la bellezza dell’insieme quanto per il presumibile impiego di denaro richiesto dal realizzare il tutto facendo in modo che sembri una sciuocchezza.
Ecco. Tutto questo fu realizzato poco meno di dieci anni fa, dopo un acquisto costato 5,1 milioni di dollari.
Doveva essere per sempre, non è durato nemmeno il tempo di ossidare le dorature della boiserie. Quel dommage!
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