Giovanni Ferrero resta in testa. L’Italia è sesta in Europa per patrimonio miliardario mentre la ricchezza globale tocca un nuovo record storico

Chi guida la classifica: Ferrero ancora primo

Il nome di Giovanni Ferrero continua a rappresentare un simbolo della ricchezza industriale italiana. Con un patrimonio stimato in 49,1 miliardi di dollari, il presidente dell’omonimo gruppo dolciario consolida la propria posizione al vertice.

Ecco la classifica aggiornata dei dieci maggiori patrimoni italiani:

Giovanni Ferrero – 49,1 miliardi – Ferrero (alimentare)

Andrea Pignataro – 23,9 miliardi – Ion Group (software e finanza)

Paolo Rocca – 15,3 miliardi – Techint (industria)

Eredi di Giorgio Armani – 12,1 miliardi – Armani (moda)

Giancarlo Devasini – 11,5 miliardi – Tether (criptovalute)

Piero Ferrari – 9,96 miliardi – Ferrari (automotive)

Francesco Gaetano Caltagirone – 8,5 miliardi – edilizia ed editoria

Miuccia Prada – 6,85 miliardi – Prada (moda)

Patrizio Bertelli – 6,81 miliardi – Prada (moda)

Gianfelice Rocca – 6 miliardi – Techint (industria)

Chi sale e chi esce dalla top 10

Rispetto alle rilevazioni precedenti, il 2025 segna alcune uscite eccellenti. Non figurano più tra i primi dieci gli eredi di Silvio Berlusconi, Remo Ruffini (Moncler) e Giuseppe De’ Longhi.

 

La ricchezza globale nel 2025: un record storico

A livello mondiale, il 2025 segna un punto di svolta. Secondo un recente report UBS, la ricchezza dei miliardari ha raggiunto 15.800 miliardi di dollari.

Gli Stati Uniti restano il centro nevralgico della ricchezza globale, con il 31% dei miliardari mondiali e un patrimonio complessivo di 6.900 miliardi di dollari.

Europa: Germania in testa, Italia sesta

Nel contesto europeo, la Germania supera la Francia e si posiziona al primo posto per patrimonio miliardario complessivo. Seguono Svizzera e Francia, quest’ultima penalizzata dal rallentamento del settore del lusso.

L’Italia si colloca al sesto posto in Europa, con 61 miliardari e un patrimonio totale di 197,3 miliardi di dollari, in lieve calo rispetto al 2024.