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Michele Riondino, l’attore di Un’avventura che attaccò Salvini e Cinque Stelle

Niccolo Maggesi | 6 Febbraio 2019

Michele Riondino protagonista di Un’avventura con Laura Chiatti: quando l’attore tarantino attaccò Matteo Salvini rinnegando i 5 Stelle. Michele Riondino, […]

Michele Riondino protagonista di Un’avventura con Laura Chiatti: quando l’attore tarantino attaccò Matteo Salvini rinnegando i 5 Stelle.

Michele Riondino, attore nato a Taranto nel 1979, è tra i protagonisti del film musicale Un’avventura accanto a Laura Chiatti. Il trentanovenne salirà stasera sul palco dell’Ariston di Sanremo ricordando Lucio Battisti e approfittandone per sponsorizzare l’uscita del lungometraggio. Il film Un’avventura è un musical nel quale Michele Riondino e Laura Chiatti interpretano due innamorati. D’altronde la pellicola, diretta da Marco Danieli, uscirà proprio nel giorno di San Valentino. La colonna sonora dell’amore dei protagonisti porta la firma di uno dei pilastri della musica italiana: Lucio Battisti. Al centro di questo nostro contributo c’è però Michele Riondino, che ha raggiunto il successo con Il giovane Montalbano e si è guadagnato persino il privilegio di un battibecco con il vicepremier Matteo Salvini. Ma quando è accaduto tutto questo? Andiamo per gradi…

Michele Riondino: dal Giovane Montalbano a Un’avventura

Nonostante i suoi 39 anni, Michele Riondino ha il volto fresco di un giovane appena uscito dall’accademia di recitazione. Per questo motivo è stato scelto dalla produzione di Montalbano per vestire i panni della versione meno matura del celebre commissario. Prima di comparire in Il giovane Montalbano, tuttavia, Michele Riondino si è fatto le ossa tra fiction e cinema. Dopo l’esordio nella parte del fidanzato di Giulia Michelini in Distretto di polizia (2003), è apparso in pellicole come Il passato è una terra straniera, Il giovane favoloso e Noi credevamo. Oggi Michele Riondino è invece a Sanremo per presentare Un’avventura, ultima fatica sua e della collega Laura Chiatti.

Per la prima volta l’attore pugliese dagli occhi grigi si è cimentato in un genere decisamente meno impegnato ma non meno faticoso del solito. Durante il film, infatti, Riondino canta e balla sotto la direzione di Mogol e del coreografo Luca Tommassini. La forza della storia d’amore dei due protagonisti, gli innamorati Matteo e Francesca, risalta proprio grazie ai brani di Battisti.

Quello del film Un’avventura con Michele Riondino e Laura Chiatti è un vero e proprio esperimento del cinema italiano. Esperimento il cui successo sarà sancito dal pubblico che sceglierà di andare o meno al cinema per vederlo. Senz’altro in tanti saranno intrigati proprio dalla presenza di Riondino, apprezzato su Rai 1 nella parte del giovane commissario Montalbano.

All’attore toccherà peraltro portare un nome, Matteo, che in fase di preparazione del personaggio potrebbe avergli ricordato un vecchio battibecco col vicepremier…

Michele Riondino: l’attivismo politico tarantino e lo scontro aperto con Matteo Salvini

Se abbiamo appena fatto dell’ironia è perché qualche mese fa, in concomitanza con la sua elezione a presidente del Festival del Cinema di Venezia, Michele Riondino fu al centro di uno scontro mediatico con Matteo Salvini. In quella circostanza, proprio all’apertura della mostra sul Lido, l’attore si rallegrò di non dover incontrare alcun membro del cosiddetto “governo del cambiamento”.

La contestazione di Michele Riondino era verso una certa politica di Matteo Salvini, ma soprattutto del Movimento 5 Stelle. Pur avendo espressamente dichiarato di aver preferito i pentastellati alle ultime elezioni, secondo l’attore la loro sudditanza al leader del carroccio li condannerà all’oblio.

“Salvini non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza di quelli che hanno votato 5 Stelle”, disse infatti a Repubblica. “E lo dico da elettore dei 5 Stelle. Chi ha votato 5 Stelle non si sarebbe mai messo con la Lega. Non avrei mai accettato il contratto di governo con la Lega e non avrei mai votato 5 Stelle se avessi saputo che loro lo avrebbero fatto”.

Michele Riondino: la questione Taranto e la risposta di Matteo Salvini agli attacchi dell’attore di Un’avventura

L’amarezza di Michele Riondino verso il governo giallo-verde, formato appunto da Matteo Salvini e dal Movimento 5 Stelle, si doveva soprattutto ai passi indietro nella politica ambientale pugliese.

Schierato in prima linea sin dall’adolescenza contro le operazioni di trivellamento sottomarino a largo delle coste pugliesi e contro i pericoli derivanti dall’attività dell’Ilva di Taranto, non si può dire che Riondino non abbia mantenuto una certa coerenza con le sue affermazioni.

“La mia storia è irrimediabilmente legata al siderurgico e al ricatto occupazionale tipico di questo territorio. Ho cominciato a fare attivismo politico e a manifestare contro l’Ilva a 14 anni. Ricordo che le mie prime lotte le feci in casa. Mio padre mi ha sempre detto che non ci si mette mai contro la fabbrica. Ha cambiato idea quando non è più stato un dipendente. Oggi il problema c’è ancora, nonostante tanti dipendenti abbiano finalmente maturato la consapevolezza che quella fabbrica ci sta uccidendo tutti”.

Queste le parole comparse in una vecchia intervista su Vita. Di gran lunga più polemica invece la replica di Matteo Salvini contro la chiara presa di posizione di Michele Riondino contro di lui.

“Che tristezza usare il palcoscenico di un Festival (che prende milioni di euro di contributi pubblici) per fare politica… Il cinema e Venezia sono ben altro, per fortuna”.

A questa piccata dichiarazione seguì poi un discusso Tweet che scomodava nel vortice della disputa persino Asia Argento.

“Il ‘padrino’ della Mostra del Cinema di Venezia, tal Michele Riondino qui in compagnia della tranquilla Asia Argento, si dichiara ‘contento di non incontrare Salvini’. Invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo, nella speranza di riportarlo su retta via”.

Ma è chiaro che Michele Riondino si sia dimostrato sordo a questo invito del ministro Matteo Salvini. Chissà se stasera, dal palco di Sanremo, avrà occasione di lanciare qualche subdola frecciatina al vicecapo del governo. D’altra parte il festival di Claudio Baglioni è stato segnato dalle stesse bagarre sin dal suo esordio!