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Niente tacco 12, né abiti sexy: Daria Bignardi impone il look «sobrio» alle conduttrici Rai

Redazione | 28 Maggio 2016

Daria Bignardi Rai

La nuova Rai sta per arrivare. A definirla sembrano essere soprattutto il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, la nuova direttrice di […]

La nuova Rai sta per arrivare. A definirla sembrano essere soprattutto il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, la nuova direttrice di Rai 3 Daria Bignardi, con l’avallo della presidente Monica Maggioni. Le novità in ballo, tra palinsesti e contenuti, potrebbero essere tante, ma quella che fa più discutere (e sorridere) per ora è una: il nuovo dress code “consigliato” (o meglio imposto) alle conduttrici. Per ora, è bene precisarlo, soprattutto (o meglio: solo) conduttrici di Rai 3.

Basta abiti avvolgenti e sexy, ora in Rai andranno di moda solo vestiti sobri e composti, che meglio si adattano allo stile rigoroso che deve caratterizzare il servizio pubblico. Questa in sostanza sembra essere la linea che vogliono seguire i nuovi dirigenti. Come a dire: nell’ultimo periodo la Rai si è allargata un po’ troppo, è diventata forse “strappona”, leggera e pure discinta, allora per farla tornare ai lustri passati bisogna cambiare tutto. Da dove iniziare? Dal look, ovvio, che oggi è considerato un po’ quel packaging che può attirare e selezionare i telespettatori migliori. Non si sa quanto ne guadagnerà l’audience, ma l’autorevolezza crescerà di certo, pare essere il ragionamento dei dirigenti, come a dire che chi parla in tailleur gessato dice sempre e solo cose serie e giuste.

A rivelare il nuovo trend anti-fashion della Rai è Il Messaggero che parla di una riunione convocata dalla Bignardi con truccatrici e costumiste, a cui la nuova direttrice della terza rete ha appunto esposto il nuovo codice sul modo corretto di vestirsi e truccarsi. «Niente più abiti fascianti, niente tubini, rigorosamente banditi quelli di colore nero, troppo sexy per la Tv di Stato». Per quanto riguarda gli uomini, va bene un completo classico, gessato e no, con camicia e cravatta di buon gusto. «Ma le donne devono prestare più attenzione, anche ai dettagli, sugli orecchini per esempio la Bignardi è stata lapidaria: al bando quelli vistosi. Bandito anche il tacco 12. Le camicette devono essere sobrie, sono consigliati i colori tenui, scollature minime (al massimo si può far prendere aria al collo), gonna o pantalone e tacco rigorosamente basso. Un look alla Bignardi, ecco». Pure il trucco deve essere rigoroso: assolutamente «leggero», non si devono fare eccezioni, neanche su richiesta della conduttrice.

Il motivo sta appunto nella serietà del servizio pubblico, che «non si vede soltanto nei contenuti e nel pluralismo, ma anche nella sobrietà nei comportamenti, nel look e nel modo di proporsi al telespettatore».

Va bene. Ma «se si vestono tutte uguali, o quasi, RaiTre non rischierà di somigliare alle tivvù nordcoreane?», si domanda Il Messaggero. Insomma, se la Bignardi non sta mettendo il burqa alla Rai, poco ci manca.

Per ora le varie Clerici e Carlucci stanno serene, loro bazzicano Rai 1. Forse potrà preoccuparsi un po’ Andrea Delogu del Processo del Lunedì su Rai 3. Chissà se cosa ne pensa Milena Gabbanelli che col suo Report di cose serie se ne occupa davvero, però ogni tanto le braccia scoperte e le maglie scollate le ha. Anche a lei toccherà essere più rigorosa?