Resente Novella 2000 n. 33 2021

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Studio Resente: il valore della libertà in un’estate diversa dalle altre

Redazione | 4 Agosto 2021

La nostalgia del passato e il diritto alla libertà in un mondo che sembra voler imporre una nuova dittatura del perbenismo: una riflessione di Alessandro Resente

Nostalgia delle estati passate

Nostalgia! Quanta nostalgia mi sta pervadendo in questa estate così assurda che mai avrei pensato di vivere.

Nostalgia delle estati vissute intensamente divertendomi con gli amici e respirando quella libertà che adesso mi manca!

L’estate, da sempre, ha rappresentato gioia, spensieratezza, divertimento. Non posso dimenticare le estati trascorse al Gibo’ di Santa Maria di Leuca, eletto per due anni consecutivi il più bel locale d’Italia, dove la notte non finiva mai e con l’arrivo dell’alba i cuori si aprivano e le storie di vita prendevano il posto all’allegria della serata. E qui sentivi la forza dell’amicizia, tant’è vero che pur passando gli anni – tanti – il sentimento è rimasto.

E la mia prima avventura negli Stati Uniti, libero di guidare tra le Key partendo da Miami! Libero! E i falò sulla spiaggia di Jesolo a cantare con l’accompagnamento di una chitarra. Poi ho sempre amato le serate in discoteca, e come posso non ricordare la mia prima avventura al Cocoricò di Riccione, da poco aperto, dove veramente trovavi il popolo della notte, cantato da Jovanotti, trasgressivo e libero!

Covid e libertà

Sì, la libertà, il valore che purtroppo mi manca tanto in questa estate, e che mi sento quasi soffocare.
Tutta la mia vita è stata centrata sulla libertà, ma adesso sento che non sono più libero. Siamo gradatamente diventati schiavi del Covid!

Questo maledetto virus ci ha bloccato nei baci e negli abbracci. Bisogna stare a un metro di distanza. I sorrisi nascosti dalla mascherina, e la continua paura che una persona qualsiasi ti possa contagiare. Ecco nascere gradatamente il terrore verso il prossimo.

Non si riesce più a gustarsi appieno la vita, le emozioni, le gioie.

Provo pena nel vedere i ragazzi che in queste sere d’estate erano soliti divertirsi in discoteca nelle località di mare e invece adesso non gli rimane che andare in qualche bar a bere! La loro vita passa, ma stanno perdendo il piacere dei ricordi, le emozioni, le avventure. Adesso tutto è caratterizzato da limiti.

E intanto questo è il secondo anno che stiamo vivendo così, e sappiamo ancora pochissimo di questo virus.

Ma è possibile che dopo tutto questo tempo e con tutti i virologi o i vari esperti non ci sia ancora stato detto com’è nato il virus? Non avremmo forse il diritto di saperlo, visto che riguarda le nostre vite? E adesso il green pass. Spero però che tutto questo possa servire per l’immunità…

Le domande sono tante, ma le risposte mancano!

Il nuovo perbenismo

E poi non contenti di questa situazione, alcuni decidono per tutti. Adesso, questi movimenti che decidono se determinati comportamenti sono razzisti o no. Addirittura si vogliono cambiare le favole, ma perché?! Questo è razzismo, perché si vuole imporre un pensiero negando la libertà altrui.

Non è buttando giù una statua che si risolvono i problemi. Il rispetto del pensiero altrui dov’è andato? Invece di insegnare una corretta convivenza si cerca di dominare imponendo questioni assurde. L’intellighentia che vuole imporre il proprio pensiero fatto di perbenismo e falsità. Vedi, anche la scelta della portabandiera del Comitato olimpico internazionale, Paola Egonu, era la più meritevole? Era la più medagliata, oppure è stata scelta per altri motivi?

Poi la questione di genitore uno e due… Io voglio continuare a dire mamma. Ne avrò il diritto? No, dovrei dire genitore due. Ci rendiamo conto? Ma sentiamo la rotondità della parola mamma, e quante emozioni suscita!

Ormai sono passati più di due anni da quando la mia è volata in cielo, ma la parola mamma continuo a ripeterla sia nei momenti di gioia che in quelli tristi.

No, adesso qualcuno senza delega e potere vuole decidere. Ma noi, gente semplice, dobbiamo reagire. Non possiamo più continuare ad accettare. Stiamo subendo una ghettizzazione che sta calpestando il nostro essere, ma pochi lo dicono. È ora di dire basta!

Queste persone che possono essere tranquillamente definiti razzisti vogliono imporre il loro pensiero calpestando i diritti dei singoli e non rispettando i pensieri altrui. Non mi interessa assolutamente se uno è gay, trans o etero. Io guardo la persona in sé, e questo dobbiamo pretendere senza leggi che, studiate ad hoc, bloccano i nostri pensieri!

Basta, insegniamo il rispetto ma pretendiamo la libertà. E ricordatevi che l’amore è il toccasana del vivere bene.

a cura di Alessandro Resente