Peggio della guerra

Un anno è passato e si muore ancora di Covid. Un anno è passato e siamo ancora qui, privi della nostra libertà. Un anno è passato e nessuno ci ha ancora spiegato l’origine di questo virus. Ma cosa abbiamo imparato da questo annus horribilis? Che da un momento all’altro la nostra vita può cambiare, soprattutto in maniera irreversibile.

Non torneremo, purtroppo, e mi dispiace enormemente dirlo, a essere quelli di un anno fa. Passeranno anni, ma quello che abbiamo e stiamo passando resterà dentro di noi.

No, non è stata una guerra, molto peggio. Perché è un qualcosa che è arrivato, così imprevisto, sconosciuto, ma feroce!

I guai della pandemia

Però quanti problemi ha fatto emergere questa pandemia, sebbene si cerchi in tutte le maniere di nasconderli.

Abbiamo scoperto, per esempio, l’assurdità di tutta la politica sanitaria fatta in Italia. Era il nostro fiore all’occhiello, con dei medici bravissimi, invece una politica scellerata basata solo sul concetto di risparmio ha creato i gravi problemi che stiamo subendo.

Una strategia consigliata sicuramente da qualcuno. E bisognerebbe sapere chi, perché chi ha sbagliato ed è in parte responsabile di molte morti, deve pagare.

Si è perseguita per anni una politica di contrazione dei costi. Più ospedali venivano accorpati per costruirne uno nuovo, riducendo i posti letto e di pronto soccorso. E adesso si dice che mancano posti letto, che i pronto soccorsi non ce la fanno, che mancano medici e infermieri!

Ma nessuno mette in discussione la politica sin qui attuata a scapito della salute dei cittadini. Si doveva prevedere, visto che bisognava predisporre il piano nazionale per una eventuale pandemia.

Mancano i medici, ma per iscriversi alla Facoltà di Medicina esiste il numero chiuso e bisogna fare il test… Mi sembra ci sia qualcosa che non funziona.

Possiamo sapere il perché di questa scelta, che invece di incrementare riduce? Dovremmo avere risposte precise e articolate, perché tali scelte hanno provocato morte e molto spesso, anche prima della pandemia, problemi non indifferenti nella sanità con lunghe liste d’attesa, ore trascorse nei pronto soccorsi e veloci dimissioni.

Un organo discutibile

Per non parlare del Comitato Tecnico Scientifico, la regia preposta a combattere e bloccare i contagi da Covid. Complimenti, dopo un anno adesso torniamo al blocco totale. Il che sta a significare che le decisioni sin qui prese non sono state le migliori.

Mi piacerebbe molto capire le loro scelte e sapere su quali elementi oggettivi si basano, visto che non sanno ancora l’origine e l’evoluzione del virus. Chiudono, aprono, poi restringono, allargano… Si deve tornare a scuola, poi si chiude sulla base di dati tra contagi e popolazione. Ma non erano gli stessi che avevano deciso la riapertura delle scuole? Addirittura hanno fatto ricorso al Tar della Puglia che non voleva riaprire, tanto si diceva che non creavano nuovi casi di contagio e adesso…

Importante è chiudere i ristoranti (ma un dato statistico sui contagi da ristorante esiste?), bar, palestre, i centri commerciali nel fine settimana. Ma nei supermercati massima libertà!

Si dice che le persone siano stanche. Ma è ovvio, non possiamo credere in tecnici che non hanno neppure loro le idee chiare! E poi, adesso, grandi restrizioni. Ma i dati non sono peggiori di altri periodi, specialmente in alcune regioni in cui si era gialli.

Sui quotidiani è comparso più di qualche articolo che mette in dubbio anche la competenza professionale di questi tecnici, molto spesso senza una visione condivisa, visto che nella maggior parte dei casi i virologi sono spesso in disaccordo fra loro.

La campagna vaccinale

Io stimo – e con me tantissime persone – il professor Bassetti, che unisce a una grande conoscenza di base un’indubbia capacità di analisi e di valutazione senza mai dar luogo a terrorismi o minacce incombenti, ma limitandosi a considerazioni concrete che si poggiano su dati effettivi e attente previsioni.

Tuttavia vorrei soffermarmi sulla politica dei vaccini dell’Italia. Dire che ha fatto acqua da tutte le parti penso sia un eufemismo… Massima confusione e disorganizzazione, e soprattutto mancanza della capacità di decidere.

Sulla base dei dati pubblicati sul Sole 24, ore siamo al 42° posto al mondo tenendo conto del rapporto tra vaccinati e popolazione… Una vergogna. Non aggiungo altro. Siamo sorpassati da Paesi meno sviluppati di noi.

I vari responsabili, dal Presidente del Consiglio al Ministro della Salute al Comitato Tecnico Scientifico, non hanno pensato agli Italiani ma si sono adattati (mai andare contro, noi non contiamo) alle decisioni dell’Unione Europea sulla gestione delle vaccinazioni.

Intanto, bisogna specificare che la Commissione Europea in questione è formata solo da politici. In secondo luogo si è perseguito – per l’ennesima volta sbagliando – la politica dello spendere meno.

Eppure le logiche del mercato le sanno: chi offre di più sarà il primo a essere servito. Invece l’Unione Europea, grande mossa, ha offerto 5 dollari in meno degli Stati Uniti e 15 in meno di Israele. Peccato che, con questa offerta, in Israele abbiano già vaccinato tutta la popolazione!

Risparmiamo sulla politica

Vogliamo finirla con queste assurde politiche? Se bisogna risparmiare, iniziamo dai costi della politica. Paghiamo le imposte e abbiamo il Diritto – che rappresenta per lo Stato un Dovere – di tutelarci e garantire la nostra salute. E poi, visto che grazie alla vaccinazione di massa dovremmo poter ripartire, acquistiamone subito il più possibile. Vacciniamo giorno e notte, limitando la crisi e accelerando la ripresa.

Comunque, certe inefficienze del nostro sistema sono risultate evidenti anche dal fatto che Draghi ha arruolato la società McKinsey come consulente per la stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con il compito di sviluppare analisi sull’impatto sull’occupazione e sul prodotto interno lordo dei progetti del Recovery Plan.

Ma i nostri tecnici, i nostri funzionari non erano in grado di farlo? E adesso si scopre che anche Conte si era avvalso della stessa consulenza.

Questo ci deve far molto riflettere. Io la vedo come una sconfitta: noi italiani non siamo in grado di pianificare pienamente il nostro futuro. Non siamo autonomi, abbiamo bisogno del supporto altrui, pur con l’insieme di funzionari e tecnici dei vari ministeri. Purtroppo, però, molti di questi non sono stati scelti per capacità o preparazione, ma per nomina politica. BASTA!

E poi, sono stanco anche di sentir dire che Draghi è necessario per riconquistare la fiducia internazionale. Io voglio riconquistare il nostro posto, perché siamo italiani e siamo grandi!

a cura di Alessandro Resente