Fenice Retail Srl, società retail del brand Chiara Ferragni, è stata messa in liquidazione. Il tutto dopo aver registrato perdite per oltre 1,2 milioni tra il 2023 e il 2024. Alla base della crisi, anche l’impatto dello scandalo “Pandoro Gate”. La Ferragni ha ricapitalizzato la capogruppo Fenice Srl con 6,4 milioni, ma il gruppo pare sia in difficoltà.

La società retail di Chiara Ferragni in liquidazione

Nuovo colpo per il gruppo imprenditoriale di Chiara Ferragni stando a quanto si legge su Il Messaggero e La Repubblica. La società Fenice Retail Srl, controllata al 100% dalla holding Fenice Srl e responsabile del ramo retail del brand, è stata messa in liquidazione. Ha registrato perdite per oltre 1,21 milioni di euro nel biennio 2023-2024. È quanto riportato dalle fonti citate, sulla base di documenti riservati ottenuti dall’agenzia Radiocor.

La chiusura definitiva dello store di via del Babuino a Roma, annunciata a fine maggio dalla stessa Chiara Ferragni, segue quella del punto vendita di Milano. Le perdite sono state pari a circa 530.000 euro nel 2023. Poi salite a 684.000 nel 2024, anno segnato dall’ormai chiacchieratissimo “Pandoro Gate”, che ha avuto un forte impatto negativo sulle vendite durante le festività. Nei documenti ripresi da Il Messaggero si legge che «la Retail ha perso nel biennio 2023-2024 poco più di 1,21 milioni di euro». Ciò ha portato a un patrimonio netto negativo, rendendo inevitabile lo scioglimento della società.

L’assemblea dei soci della capogruppo Fenice Srl, tenutasi a marzo, ha evidenziato uno scontro interno tra l’amministratore unico Claudio Calabi e il socio di minoranza Pasquale Morgese, che ha denunciato «la carenza di documenti messi a disposizione dei soci e, in particolare, l’assenza del bilancio della partecipata Fenice Retail». Un suo rappresentante ha inoltre sottolineato che, a fronte dei «1,6 milioni di euro di costi e svalutazioni relativi alla Retail», non essendoci una previsione di chiusura, «i soci non hanno elementi sufficienti per capire se questo importo sia ragionevole, eccessivo o carente».

Calabi ha replicato affermando che «si era cercato di trovare la soluzione migliore per traghettare Fenice Retail verso una liquidazione in bonis», cioè ordinata e senza danni per i creditori.

Nel frattempo, Chiara Ferragni ha effettuato una maxi-ricapitalizzazione da 6,4 milioni di euro, sottoscritta interamente da lei, riconquistando così la maggioranza assoluta del gruppo. Tuttavia, come riportato anche da Repubblica, Fenice Srl ha chiuso il biennio con un passivo di circa 10,2 milioni di euro, segno di una crisi ben più estesa del solo ramo retail.